La prima chiama per eleggere il capo del Quirinale si è conclusa con centinaia di schede bianche, adesso spuntano le nuove ipotesi sull’elezione del presidente della Repubblica.
Sono state conteggiate 672 schede bianche, il quorum da raggiungere per eleggere la nuova figura del Quirinale, ma intanto per martedì 25 gennaio 2022 (ore 15) è prevista la seconda votazione. Si susseguono intanto i colloqui fra le varie coalizioni per scegliere una figura “super partes, autorevole e di alta levatura politica“, come dichiarato da più leader politici.
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Intanto i maggiori esponenti dei partiti avrebbero chiesto a Mario Draghi di prendere posizione. In questo la terza chiama potrebbe rappresentare uno snodo cruciale per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Molti politici vorrebbero capire se l’ipotesi Draghi al Quirinale sia percorribile, ma con grande attenzione anche agli effetti collaterali che potrebbero ricadere sul governo. Il premier ascolterà le richieste e capire se possa servire compiere questo passo per il bene del Paese.
Elezioni Quirinale, al via la seconda votazione: le incognite e l’idea Mario Draghi
La seconda chiama, con tanto di scrutinio, potrebbe chiudersi più o meno sulla falsariga della prima. Manca ancora un accordo fra i leader politici e così Mario Draghi avrebbe messo in campo una fitta serie di colloqui con i vari esponenti politici. L’obiettivo è chiarire quali potrebbero essere gli scenari futuri.
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Le trattative intanto proseguono ed è bene raggiungere un nome comune che possa soddisfare tutti i partiti, quanto meno raggiungendo il quorum di 673 voti. In prima linea ci sono i segretari Matteo Salvini ed Enrico Letta, senza dimenticare anche Giuseppe Conte, Giorgia Meloni e altri protagonisti della scena politica nazionale.