Quirinale, Antonio Misiani (Pd) a Free.it, “Oggi primo voto, probabile scheda bianca. Intanto…”

Giorno zero. Quel lunedì 24 che sembrava tanto lontano è arrivato ma i partiti non si sono fatti trovare pronti. Alle 15, quando inizierà la prima chiama per le elezioni per il Quirinale, non c’è un nome condiviso, non c’è accordo. Si continua a trattare anche in queste ore, certamente gli incontri e le mediazioni occuperanno gran parte del pomeriggio stesso di oggi. Mentre in aula si procederà al voto, nelle segrete stanze ci sarà chi intercede. Sarà Draghi o un secondo nome a sorpresa? Intanto ieri pomeriggio il Pd ha riunito tutti i suoi grandi elettori. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, Antonio Misiani, senatore Pd e responsabile Economia e Finanze del Partito Democratico.

Quirinale, Antonio Misiani (Pd) a Free.it, “Oggi primo voto, probabile scheda bianca. Intanto…”

Scatta l’ora X per le elezioni per il Quirinale. Eppure ancora non c’è un accordo su un nome condiviso. Tramontato il nome di Silvio Berlusconi, non c’è nessuna candidatura ufficiale e anche su Mario Draghi vige un misterioso silenzio, tra veti e rilanci. Sembra che i giochi, ormai, siano tra Enrico Letta e Matteo Salvini, che devono trovare un accordo. Si tratta su Draghi al Colle e un nome per Palazzo Chigi: questo è l’intento del Pd. Ma le carte si potrebbero ancora sparigliare. In ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.itAntonio Misiani, senatore Pd e responsabile Economia e Finanze del Partito Democratico.

Come è andata la riunione dei grandi elettori del Pd di ieri, cosa è venuto fuori?

“La riunione è andata molto bene, c’è stata la relazione del segretario che ha fatto il punto sulla situazione. Ha ribadito quelle che sono le linee guida della posizione del Partito democratico su un diritto di prelazione su una candidatura istituzionale largamente condivisa e super partes. Noi lavoriamo in quella direzione. Intanto, il centrodestra ha evidenziato tutta la sua fragilità. Nel momento in cui la candidatura di Berlusconi è venuta meno, sono emerse le divisioni e le lacerazioni all’interno della coalizione”.

Che cosa succederà oggi, qual è la linea?

“E’ molto probabile che oggi si vada verso un voto a scheda bianca in prima votazione. Poi vedremo nei prossimi giorni come evolveranno i colloqui che stiamo programmando con tutte le forze di centrosinistra e centrodestra. Naturalmente con un dialogo privilegiato con il Movimento 5 stelle e Leu”.

Si va verso un voto a scheda bianca perché nel frattempo si continua a trattare?

“Beh, le prime tre votazioni prevedono la maggioranza di 2/3 e allo stato attuale, oggi, non c’è una candidatura così condivisa da superare quel quorum. E quindi è ovvio che i prossimi giorni vengano impiegati per un confronto a tutto campo per la ricerca di una soluzione in tempi ragionevoli”.

LEGGI ANCHE Quirinale, Ugo Magri (La Stampa) a Free.it, ”Ancora molte incognite. Il vero appuntamento sarà…”

Quirinale, Antonio Misiani (Pd) a Free.it, “Questa è la posizione di Salvini ma la Meloni… “

Quirinale, Antonio Misiani (Pd) a Free.it, “Questa è la posizione di Salvini ma la Meloni… “

Salvini ha detto che non vuole “no” di bandiera alle sue proposte e ha anche detto che Draghi deve rimanere a Palazzo Chigi per assicurare la continuità di governo. Quindi…?

“Questa è la posizione di Salvini ed è anche la posizione espressa pubblicamente da una parte del centrodestra. Sembra che già Giorgia Meloni abbia espresso una posizione diversa. Vedremo. Ma ripeto, riteniamo che il punto fondamentale sia il metodo, cioè una candidatura che condivisa innanzitutto dalle forze che sostengono la maggioranza. Allo stato, è ancora un quadro frammentato, nessuno ha la maggioranza assoluta dei grandi elettori. Pertanto è necessario che le proposte non siano unilaterali e che non ci siano veti pregiudiziali da parte di nessuno”.

Pensa che le posizioni espresse da Salvini siano solo una facciata? Che in realtà si tratti su Draghi?

“Diciamo che probabilmente anche Salvini sta cercando di capire come giocare al meglio le sue carte. Di fatto potrebbe anche cambiare la sua posizione arrivati alla quarta votazione, da giovedì in poi. La storia delle elezioni presidente della Repubblica insegna che le soluzioni maturano attraverso il confronto all’interno delle forze politiche, tra le forze politiche. E quindi noi, insomma, confidiamo che i prossimi giorni possano favorire un’evoluzione da parte di tutti”.

Gestione cookie