Ribaltata dalla Corte di Appello di Firenze la sentenza contro Fausta Bonino, nota come l’infermiera della morte di Piombino
Assolta perché non avrebbe commesso il fatto l’infermiera della morte di Piombino. Parliamo di Fausta Bonino, che la corte d’appello di Firenze ha liberato dopo una prima condanna all’ergastolo.
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La donna era accusata di omicidio volontario ed era ritenuta l’unica responsabile di una serie di omicidi considerati “impropri” che avrebbe riguardato tra il 2014 e il 2015 una serie di pazienti dell’ospedale di Piombino in provincia di Livorno.
Per la Corte d’Assise d’appello di Firenze non c’è stato alcun omicidio, anche se la donna è stata condannata a un anno e mezzo per avere rubato e rivenduto dei medicinali che si trovavano all’interno dell’ospedale.
Le prime parole dell’infermiera dopo la sentenza
Dopo la sentenza, l’infermiera Fausta Bonino, uscita dal tribunale fra le braccia del figlio, ha dichiarato: “Assolta, finalmente. Mi sembrava di aver frainteso le parole del giudice”. E ancora: “L’ho sempre detto: non ho ucciso nessun paziente e oggi i giudici mi hanno creduta. Non potevano accusarmi per delle menzogne dette da qualcuno, non c’era altro. Lasciateci godere da soli questo momento, vi prego”.
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L’infermiera venne arrestata nel marzo del 2016 dai carabinieri del Nas, accusata della morte di quattordici pazienti del reparto di rianimazione dove lavorava. I casi contestati si sono ridotti poi a dieci. I decessi erano avvenuti per emorragie improvvise che, per chi indagava sarebbe stata provocata da massicce iniezioni di eparina, un anticoagulante molto potente.
Le indagini quindi ripartono da zero, con i magistrati che dovranno scoprire la causa della morte di quei quattordici pazienti uccidi da un altro medico o infermiere della morte. Nei prossimi giorni saranno riaperte le indagini e riesaminate le carte.