Silvio Berlusconi ha detto “No”, non correrà per il Quirinale. Un passo indietro per il Cavaliere il cui nome era uno dei più quotati, per l’elezione a Presidente della Repubblica.
Dopo lunghe giornate di discussioni, appuntamenti via Zoom e riunioni di partito, Silvio Berlusconi ha sciolto la riserva. Non correrà per il Quirinale. Un passo indietro per la sua candidatura, a favore di un candidato di centrodestra che possa avere quanto più consenso possibile.
È questa alla fine la decisione presa, che è stata comunicata nel vertice del centrodestra. In una nota, Berlusconi esprima la sua gratitudine a tutti gli italiani che in questo periodo hanno manifestato affetto, sostegno e incoraggiamento dopo che il suo nome è stato indicato per la Presidenza della Repubblica.
Berlusconi lascia la corsa al Quirinale: numeri sufficienti
Un ringraziamento anche alle forze politiche di centro-destra e ai parlamentari di tutti gli schieramenti che hanno espresso l’appoggio alla sua candidatura. L’ex presidente sottolinea anche, non nascondendo la commozione, di aver verificato l’esistenza dei numeri sufficienti per l’elezione.
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Nonostante questo, ha precisato: “Ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta. L’Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione. Per queste ragioni sono stato il primo a volere un governo di Unità Nazionale che raccogliesse le migliori energie del Paese”.
Berlusconi lascia la corsa al Quirinale: Draghi completi la sua opera
Punto fermo su Draghi: “Considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al PNRR, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia. In questo stesso spirito, ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica. Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico“.
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Alla fine le indicazioni per il candidato che verrà presentato dal centrodestra: “Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra, che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l’onere della proposta, per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento“.