Il deputato Vittorio Sgarbi, filo diretto con Arcore, torna a parlare della corsa al Quirinale. In attesa di conoscere la volontà di Berlusconi, si espone sul piano B: tira in ballo Salvini e Di Maio al Governo.
Vittorio Sgarbi, che tenta di gestire la pressione mediatica sulle elezione al Quirinale e la volontà di Silvio Berlusconi, oggi interviene sull’eventuale futuro Governo in caso di scelta del premier Mario Draghi come Presidente della Repubblica.
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Il pensiero di Sgarbi è chiaro: “Se Draghi va al Colle al governo va un nome già deciso come premier che ha Salvini agli Interni e Di Maio agli Esteri, come al primo Conte. Con la differenza che questa volta è una maggioranza di centrodestra e M5S senza il Pd. Altrimenti, se Draghi impone, anche il Pd. Non c’è possibilità che Draghi faccia sciogliere nulla perché la sua indicazione è contestuale all’indicazione del Presidente del Consiglio. È chiarissimo” spiega.
Sgarbi su il futuro di Forza Italia e Berlusconi
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In più il critico d’arte e deputato alla Camera aggiunge: “Forza Italia ha varie possibilità. Berlusconi potrebbe fare un nome nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione”.
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Sgarbi conclude il suo ragionamento sostenendo che: “Mi pare che se lui ragiona riesce a uscire dalla partita vincitore perché, di fatto, in questo momento, si parla solo di lui. Anche se non si candida ha tenuto fin qui e può decidere. Domani o dopodomani deve dire il nome che propone agli altri. Una volta fatto la partita è chiusa e lui in qualche modo l’ha guidata”.