Manca poco alla prima votazione per l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale ma le cose sono ancora molto confuse. Tramontata, almeno ufficiosamente, l’opzione Silvio Berlusconi, centro destra e centro sinistra stanno cercando un accordo. Ma una soluzione sembra ancora lontana e intanto il tempo stringe. Quali sono i possibili scenari? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it , lo spiega il politologo Lorenzo Castellani.
A quattro giorni dal voto per il Quirinale, non c’è ancora un nome per la candidatura a nuovo Presidente della Repubblica. Il tempo per trovare un accordo è sempre più tirato ma i leader politici stanno ancora trattando. Chi tira di qua e chi tira di là, l’importante è che la fune alla fine non si spezzi. Perché a risolvere il pasticcio non ci sarà Sergio Mattarella, che sta già organizzando il trasloco dal Colle. Quali sono i possibili scenari? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it , lo spiega il politologo Lorenzo Castellani.
Allo stato attuale, qual è lo scenario più probabile?
“Lo scenario più probabile mi sembra l’elezione di Draghi, con un accordo sul governo affinché la legislatura vada avanti. Naturalmente con un altro Presidente del Consiglio. Ovviamente questo non è l’unico scenario. Il secondo è quello per cui una maggioranza di governo elegge un Presidente della Repubblica con un nome condiviso. E Draghi resta Presidente del consiglio. Il terzo scenario è quello per cui è non si trova un accordo né su Draghi né su altri nomi. E in extrema ratio, anche se lo riterrei un po’ meno probabile, si rielegge Mattarella. E si lascia tutto così com’è. Ma mi sembra l’opzione meno prevalente per il momento. Questi mi sembrano i tre scenari più concreti”.
In caso si figuri il secondo scenario, quale potrebbe essere il nome condiviso?
“E’ difficile da dire, perché non c’è un nome tanto probabile come quello di Mario Draghi. Però potrebbe essere un nome, diciamo, di una personalità che ha già avuto una posizione istituzionale. Penso a un giudice della Corte costituzionale, un ex giudice, potrebbe essere un politico di esperienza che va bene per entrambi gli schieramenti. Insomma, i nomi sono vari, bisogna vedere poi in concreto quale incontra meno veti. Più o meno possono essere i nomi già usciti: Amato, Cartabia, Casini, forse Frattini, se non è considerato troppo di parte”.
Stanno cambiando gli equilibri tra i partiti?
“Non particolarmente, mi sembra tutto abbastanza bloccato e stabile. Si sono costituiti centrodestra e centrosinistra. Mi pare che ci sia, però, la consapevolezza che per eleggere il Presidente della Repubblica è necessaria una collaborazione tra questi due poli. E quindi non mi sembra ci sia un particolare cambio di equilibrio”.
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Quirinale, politologo Castellani a Free.it, “La trasformazioni del potere durante la pandemia”
Sta per uscire il libro “Sotto scacco”, di cosa si tratta?
“Sì, esce il 26 gennaio e parla delle trasformazioni del potere politico, ma anche economico, nel corso della pandemia. Ho cercato di di individuare quali trasformazioni erano già presenti già prima quali dopo la pandemia sono state accelerate. E quali, invece, sono le nuove trasformazioni che la pandemia ha portato. L’obiettivo è capire qual è lo stato della politica in tutto questo, cioè se la politica diventerà sempre più tecnica e tecnocratica. Se invece saprà riprendersi i propri spazi e riorganizzarsi, oppure se invece andiamo verso una reazione populista ancora più forte rispetto a quello che abbiamo visto negli scorsi anni”.