La vicenda di Novak Djokovic non è ancora finita in Australia. Dopo aver lasciato il Paese, senza aver partecipato al primo Grande Slam dell’anno, sono state comunicate le ragioni dell’espulsione.
Tutto questo è stato deciso visto che una star come il tennista potrebbe influenzare, con il proprio atteggiamento, tutte le persone ancora indecise se vaccinarsi o meno. Intanto il tennista chiede 5 milioni di euro come risarcimento. Intanto Novak Djokovic è stato espulso dall’Australia non essendo vaccinato contro il Covid-19.
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Fonti vicine al tennista avrebbero parlato di voler intentare una causa milionaria contro il governo australiana, equivalente alla cifra per vincere gli Australian Open che sono ormai iniziata da diversi giorni nel Paese. Sono intanto uscite le motivazioni circa l’espulsione del campione no vax, ma a tal proposito la polemica è nuovamente esplosa.
Novak Djokovic espulso dall’Australia, le motivazioni
La scelta dell’espulsione di Djokovic si poggia su basi ben precise citate nella sentenza. “Una star dello sport può influenzare persone di tutte le età portandole all’emulazione“, si legge nelle motivazioni. Nonostante la vittoria del primo ricorso, il tennista è riuscito soltanto ad allenarsi in Australia, ma non a disputare la competizione, essendo successivamente costretto a lasciare il Paese.
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A ribaltare tutto ci ha infatti pensato il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke che, forte del potere personale previsto dalla legge, ha scelto di annullare il visto. Nel frattempo i legali del tennista si sono espressi sulla questione e avrebbero dichiarato di non voler chiudere qui la questione, anzi. Lo Slam è iniziato, ma ancora si parla del tennista numero uno al mondo costretto a lasciare la competizione prima ancora di averla iniziata.