Risolto dopo 10 anni uno dei cold case italiani più tragici. A dieci anni dalla scomparsa della 22enne Agata Scuto ora il colpevole ha un nome.
Dopo 10 anni,ì finalmente il colpevole della scomparsa di Agata Scuto ha un nome. Si tratta di Rosario Palermo, ex convivente della madre della ragazza. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Acireale con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, anche se il corpo della 22enne non è mai stato trovato.
Il caso riaperto nel 2020 dopo una segnalazione alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, che denunciava la presenza del corpo nascosto nella cantina della casa della madre della giovane, affetta da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba.
Svolta nel caso Agato Scuto, le ricerche e l’arresto
Nonostante il corpo non si trovasse sul luogo della segnalazione, le nuove indagini si sono subito concentrate su Rosario Palermo. L’uomo attraverso intercettazioni ambientali, parlava da solo in auto del timore di essere arrestato e che qualcuno scoprisse il cadavere della ragazza in un casolare di Pachino. Corpo che era stato poi bruciato.
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Oltre a questo, il fatto che l’uomo avesse cercato di inquinare le prove con un falso alibi. Durante le restrizioni della pandemia, si era addirittura recato sull’Etna, lasciando un tondino di ferro intriso del suo sangue, per dimostrare in caso di arresto, che si trovava in quella zona con una gamba ferita. Questo però non è servito, e dopo 10 anni la scomparsa di Agata ha un colpevole.