Il voto per le elezioni del presidente della Repubblica è sempre più vicino: urge trovare una soluzione adeguata per gli esponenti politici positivi al Covid-19. La riunione dei capigruppo divide: il centrodestra chiede di far votare anche i contagiati, il centrosinistra si oppone.
Il Pd sarebbe una di quelle forze politiche maggiormente contrarie a far votare anche i parlamentari positivi al Covid-19. Vista l’impossibilità di raggiungere il luogo delle votazioni, il partito vorrebbe evitare tale misura. Nel frattempo, però, sarebbero in corso delle riflessioni sulla questione.
La prima seduta per l’elezione del nuovo capo al Quirinale è sempre più vicina e la data di lunedì 24 gennaio 2022 potrebbe comunque non decretare il nuovo presidente della Repubblica. In ogni caso, la decisione sul voto dei politici ancora positivi al Covid-19 spetterà al presidente del Senato Elisabetta Casellati e a quello della Camera Roberto Fico.
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Intanto i politici che vogliono far partecipare alle votazioni i colleghi positivi si poggerebbero su quanto scritto nella circolare del ministero della Salute il 13 gennaio 2022. Seguendo infatti le indicazioni per i casi di Covid-19, così come dei contatti stretti, ci sarebbe la possibilità di effettuare lo spostamento dalla sede di isolamento o quarantena presso un’altra. Stando alle direttive della circolare, in caso di asintomatico non grave, sarebbe possibile il trasferito mediante mezzo privato entro un raggio di 300 chilometri di distanza, massimo 4 ore di viaggio.
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Chi dovrà partecipare alla votazione, nonostante il contagio da Covid-19, potrebbe di conseguenza comunicare un domicilio provvisorio, spostandosi successivamente a Montecitorio per la chiama con apposito luogo preposto. Sempre rispettando le norme sanitarie. Le schede delle persone contagiate sarebbero sanificate e successivamente aggiunte a tutte le altre.
In alternativa si starebbe pensando anche alla votazione domiciliare per gli esponenti politici positivi o in quarantena, così come già accaduto durante le suppletive del collegio di Roma 1. Sarebbero circa una cinquantina quelli colpiti da Covid-19 e ciò potrebbe servire per permettere a tutti i Grandi Elettori di poter votare.
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Intanto l’immunologo Mauro Minnelli ha parlato della possibilità di voto per l’elezione della nuova figura al Quirinale. “L’elezione del presidente della Repubblica non è questione di seconda mano, ma priorità assoluta dell’impegno politico parlamentare. È difficile immaginare un Parlamento falcidiato da contagi Covid. Se vaccinati con terza dose e privi di sintomatologia evidente non credo si debba impedire a senatori e deputati di partecipare, né voglio immaginare un rinvio del voto in aula“, commenta l’esperto.
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