A sei giorni dal voto per il nuovo presidente della Repubblica, i partiti cercano una quadra per trovare un accordo. Il centro destra sembra allontanarsi a passo felpato dalla candidatura di Silvio Berlusconi e intanto si lavora per un nome condiviso. Tra riunioni, accordi, qualche tensione e strategia. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, Riccardo Ricciardi, vice presidente del MoVimento 5 Stelle.
Mancano sei giorni al fatidico lunedì 24 gennaio, quando le Camere saranno riunito per il primo voto per il nuovo inquilino del Qurinale. Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. In queste ore non c’è ancora un candidato ufficiale a parte Silvio Berlusconi. Ufficialmente espressione del centro destra unito, ufficiosamente no, dal momento che già Salvini sembra si stia sfilando dall’accordo. I partiti stanno ancora dialogando per trovare un accordo ma non mancano le tensioni e la preoccupazione per possibili fughe in avanti in solitaria. Non sottovalutare Berlusconi, per esempio, dice il il braccio destro Giuseppe Conte. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il vice presidente del MoVimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi.
Quali sono oggi i rapporti tra M5S e Pd, quanto è grande la distanza, se c’è, tra i due partiti in questo momento?
“I rapporti sono buoni. Si sta agendo in modo leale l’uno con l’altro. Questo è però il momento di dimostrare se questo campo progressista si vuole costruire fino in fondo. Per questo il nostro leader Giuseppe Conte ha chiesto un incontro urgente a Letta e Speranza per provare ad arrivare a un nome condiviso da proporre per il Quirinale”.
Secondo lei il PD ha una sua strategia in mente?
“Immagino di sì, come il resto dei partiti. Ma tutti devono tenere conto che la prima forza in Parlamento è il Movimento 5 Stelle, senza il quale difficilmente si elegge un Presidente della Repubblica e, conseguentemente, garantire una continuità di governo. Si parla tanto del MoVimento 5 Stelle spaccato al suo interno ma sono tutte falsità: alla fine vedremo quale sarà la forza più compatta e chi sarà il leader che avrà pensato al bene degli italiani e non a se stesso e ai propri interessi di parte”.
C’è preoccupazione per le mosse di Berlusconi che cerca voti?
“Berlusconi sta cercando voti, questo è evidente a tutti. Ma proponendo la sua candidatura, estremamente divisiva, il centrodestra ha dimostrato di essere ancorato al passato. Inutile, infatti, ribadire quella che per noi è un’ovvietà: Berlusconi non è e non sarà il nostro candidato. Detto questo, gran parte di questo Paese ha sottovalutato per anni Berlusconi. Noi non lo stiamo facendo”.
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Salvini, intanto, sembra stia mollando Berlusconi. Se si cercasse un nome condiviso tra destra e altri partiti, cosa farebbe il Movimento 5 Stelle?
“Il nome condiviso deve esserci per forza. Nessuno elegge da solo il presidente della Repubblica. Al MoVimento non interessa chi voterà il Presidente ma chi sarà il Presidente. Se di alto profilo morale e istituzionale, come lo cerchiamo, non abbiamo preclusioni”.
Da qui a sei giorni si vota? Chi è il candidato di Conte e del movimento?
“Non è ancora il momento di dichiarare nomi alla stampa, rischieremmo soltanto di bruciare possibili candidati. Di certo, in questa fase di crisi sanitaria ed economica, dove la curva dei contagi è in costante aumento, tutte le forze politiche dovrebbero avere a cuore il futuro del Paese e dei cittadini puntando a rafforzare il piano vaccinale e pianificando un nuovo scostamento di bilancio per ristorare i settori più colpiti e arginare il dilemma del caro bollette. Serve continuità di governo, dobbiamo scongiurare ogni ipotesi di crisi al buio”.