Mancano 11 giorni alla prima chiama per l’elezione del Presidente della Repubblica. La discussione nei partiti è sempre più accesa e si studiano strategie per capire chi sarà il candidato e quali sono le reali possibilità di elezioni per il Quirinale. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, la senatrice di Italia Viva Laura Garavini.
Strategie e numeri. In queste ore sono i leader dei partiti italiani a fare il loro gioco, per assicurarsi un ruolo chiave nell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, la senatrice di Italia Viva Laura Garavini.
Qual è la posizione di Italia Viva in questa partita sul Quirinale?
“Noi ci riuniamo domani sera e poi rimaniamo riuniti in formula permanente proprio alla luce dell’avvicinarsi del momento clou dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Riteniamo che sia necessario il più ampio consenso possibile e un profilo di alta statura, profondamente europeista. Un nome capace di unire il Paese e di offrire garanzie. Cioè, è necessario che si creino le condizioni politiche sia in termini di proiezione del Paese all’estero sia di conduzione del paese stesso per assicurare stabilità. E poi per assicurare la prosecuzione dei progetti del Pnrr”.
Se Draghi dovesse essere eletto si andrà al voto anticipato?
“Riteniamo che non sia assolutamente opportuno che si vada verso elezioni anticipate. Proprio per questo ci deve essere l’individuazione di una candidatura che coniughi un profilo di grande spessore con stabilità politica e di governo. E’ una fase ancora molo delicata e complessa. Non ci si può permettere di tornare ora al voto”.
Che idea ha Italia Viva della candidatura di Silvio Berlusconi?
“Mi auguro ancora che il fronte che fino a oggi si è espresso per la candidatura di Berlusconi tenga presente il fatto che serve un nome che possa essere condivisa da un ampio spettro delle forze politiche. E non è il caso di Berlusconi che non interpreta questo requisito. Non viene sposata da nessuno al di fuori della destra. Spero che anche da parte della destra ci sia la consapevolezza di questo e che si possa proporre un nome condiviso. La destra ha i numeri per esprimere una sua candidatura, ma dev’essere un nome che possiamo votare tutti, che possa avere un consenso ampio”.
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Si lavora, dunque, sul nome di Draghi e su un secondo nome?
“Noi abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a farlo, che la figura di Mario Draghi, anche eventualmente per la presidenza della Repubblica è una figura di ampio consenso e di grande eccellenza. Sarebbe un ottimo candidato ed è una candidatura spendibile. Però resta la questione, se non dovesse più esercitare la funzione di presidente del consiglio, è necessario che ci un accordo politico che a questo punto riguardi due cariche, sia il Presidente della Repubblica che la Presidenza del Consiglio, per garantire le due cose”.
Italia Viva lavora a un governo di leader di partito?
“Mah, su questo dobbiamo discutere all’interno dei gruppi di camera e senato, non è ancora iniziata una riflessione seria su questo”.