Oltre duecento operai della Caterpillar di Jesi hanno bloccato la superstrada 76 in direzione Roma. La protesta contro i licenziamenti dell’azienda che ha deciso di lasciare a casa 270 persone.
Striscioni, bandiere e cori al grido di “non molleremo mai” e di una “lotta senza tregua“. Traffico bloccato per più di mezz’ora sulla superstrada 76 a causa della protesta degli operai della Caterpillar di Jesi. Oltre 200 persone hanno marciato nel corso di una protesta pacifica ed ordinata contro la decisione della ditta americana di avviare la procedura di mobilità per 270 persone.
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Gli operai, che dal 10 dicembre scorso sono in presidio davanti al sito della multinazionale americana, protestano contro la decisione dell’azienda di chiudere per trasferire altrove la produzione di cilindri idraulici.
Licenziamenti Caterpillar, sindacati e lavoratori chiedono l’intervento del Mise
Sindacati e lavoratori hanno sollecitano l’interessamento del Mise. L’occupazione della superstrada è scattata al termine di un incontro in videoconferenza tra la proprietà, Confindustria e i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. Nell’incontro, l’azienda ha ribadito la volontà di avviare il 23 febbraio la procedura di mobilità e i licenziamenti collettivi. L’azienda si è anche detta “disponibile a vendere tutta l’attività industriale del sito, lavoratori compresi, qualora si manifestino interessi industriali da parte di loro fornitori“.
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I rappresentanti sindacali hanno chiesto all’azienda garanzie che saranno valutate ipotesi di vendita del sito, con tutte le sue attività. “Qualche punto di novità c’è, nonostante rimangano tutte le ‘indisposizioni’ dell’azienda rispetto alle nostre richieste – ha detto Mirco Rota, dirigente Fiom Cgil – cioè la volontà di vendere lo stabilimento nella sua interezza. Non possiamo accettare il fatto che se in questi due mesi non si farà vivo nessuno, la Caterpillar si metta nella possibilità di far partire le lettere di licenziamento“.