Il Ministero della Salute ha diramato il consueto Bollettino con i dati Covid in Italia oggi 13 gennaio 2022. Il punto sui nuovi casi di contagio, le terapie intensive, i decessi e i tassi di positività. L’aggiornamento.
Gli effetti della variante Omicron e Delta, la curva del contagio Covid in Italia è in leggera discesa. Come ogni giorno il Ministero della Salute aggiorna i dati della pandemia nel nostro Paese. Oggi ci sono 184.615 nuovi positivi a fronte di 1.181.179 tamponi. I decessi sono 316 con alcuni riconteggi. La positività scende all 15,6%. Sono 1668 i pazienti in terapia intensiva, 1 in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 156. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 17.648, ovvero 339 in più rispetto a ieri.
Potrebbe essere coinvolto l’esercito per guidare i mezzi pubblici. È una delle ipotesi presa al vaglio, nel caso peggiorasse la situazione del Covid. Al momento l’Atac ha rassicurato gli utenti, ma i numeri delle persone assenti in azienda non sono da sottovalutare. Sono attualmente 1200 i lavoratori “indisponibili” a causa della pandemia. Tra questi mancano amministrativi, meccanici e autisti. 500 sono le persone risultate positive e oltre 700 sono in quarantena. Per questo motivo una delle ipotesi in caso di peggioramento della situazione sarebbe quella di utilizzare i Militari.
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Ulteriore stretta per i non vaccinati. Serve il certificato verde rafforzato, ottenibile con la vaccinazione o la guarigione, per accedere a diversi servizi: dai trasporti, agli alberghi, dalle mostre fino ai ristoranti anche all’aperto.
Omicron contagia anche chi ha fatto il booster, ma non gravemente. L’istituto superiore di sanità spiga che dati ancora preliminari, suggeriscono una riduzione dell’efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica data dalla variante. I vaccini restano tuttavia fondamentali per ridurre il rischio di malattia e morte.
“L’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento del Covid”. Lo precisa l’Agenzia italiana del farmaco l’Aifa, in una nota sottolineando che “fin dall’inizio della pandemia, Aifa ha scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid”. Questo perché al momento, vista l’alta richiesta, sta scarseggiando la molecola per l’antibiotico Zitromax e per il suo generico. “La carenza attuale di azitromicina non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste”.
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