Il processo contro il clan Spada ha confermato anche in Cassazione l’associazione a delinquere di stampo mafioso. A deciderlo sono stati i giudici della prima sezione penale della Suprema Corte. La decisione è avvenuta durante il maxi processo che vede coinvolti diversi esponenti del clan attivo nella zona di Ostia.
La Cassazione ha confermato tutto, annunciando un appello bis per il duplice omicidio di Giovanni Galleonni detto “Baficchio” e Francesco Antonini detto “Sorcanera“, entrambi uccisi il 22 novembre 20211 in pieno centro a Ostia. La decisione dei giudici è avvenuta nel pomeriggio di giovedì 13 gennaio 2022, con tanto di novità importanti. Nell’inchiesta figurano anche Ottavio Spada e Carmine Spada, nulla da fare per i ricorsi degli altri imputati.
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Il nuovo processo d’appello riguarderà anche Roberto Spada, uomo salito alla ribalta della cronaca per aver colpito in diretta tv il giornalista Daniele Piervincenzi. Per quell’aggressione è stato condannato in via definitiva a sei anni. Il maxi processo nacque dopo l’operazione della Dda di Roma, coordinata dai magistrati Michele Prestipino, Ilaria Calò e Mario Palazzi, che portò all’operazione “Eclissi” con numerosi arresti al seguito.
Clan Spada fra maxi processo e l’accusa di sistema mafioso, le novità
Il 12 gennaio 2020 i giudici confermarono le condanne per 17 imputati. Fra queste anche quelle di Roberto Spada e Ottavio Spada. Ridotta invece la pena per Carmine Spada (da ergastolo a 17 anni di reclusione).
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Si tratta di una decisione importante visto che anche la Corte di Cassazione ha riconosciuto il clan Spada come progetto mafioso, oltre che organizzazione criminale attiva sul litorale romano.