Violenze Capodanno Milano, continuano le indagini sui fatti della notte di San Silvestro: due ragazzi fermati.
Milano, avanti le indagini sulla notte di San Silvestro. 31 Dicembre sui generis all’ombra del Duomo: denunciate una serie di violenze da ragazze straniere e molto giovani. Difficile riconoscere i volti, ma le prime ricostruzioni stanno aiutando nella resa.
Incredibile svolta dopo le testimonianze chiave di alcune ragazze che non hanno esitato a mettere in chiaro ogni aspetto di quella notte, dove nel divertimento si consumava la scelleratezza. Al momento due persone fermate. Perquisiti almeno 18 giovani, accuse di violenza da parte di 9 ragazze, ma il conto purtroppo non si ferma qui.
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La Procura di Milano e la Squadra Mobile stanno cercando di fare il punto della situazione tra innumerevoli criticità. Non ultima quella della ritrattazione di alcune ragazze, una in particolare, che dopo la denuncia è tornata al proprio Paese d’origine: “Non parteciperò più a eventi del genere – ha detto in un audio – ma voglio comunque risolvere. Un evento simile non può segnarmi per tutta la vita”.
Pezzi di un puzzle che tornano ad assemblarsi in nome della Giustizia. Le stime recenti sottolineano che, nel corso della serata, non sarebbe stato il primo caso di “violenza collettiva”: l’aggravante della recidiva pesa nel computo degli accadimenti che restano al vaglio degli inquirenti.
Le accuse sono violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate. Una brutta pagina legata alla movida giovanile che stava ripartendo dopo gli stenti degli ultimi mesi. In attesa di sviluppi che possano fare ulteriore chiarezza, la macchina giudiziaria si mette in moto con i primi importanti riscontri.
Presso le case dei giovani fermati, si apprende dalla Questura, è stato rinvenuto importante materiale informatico e vestiti che risalirebbero alla notte del 31 Dicembre in base alle descrizioni recenti. Particolari che stanno giovando allo sviluppo dell’indagine. Il caso prosegue su più fronti: i due principali indiziati, intanto, sono stati fermati a Milano e Torino. Indirizzati alle case circondariali di riferimento. Inchiodati dalle analisi video.
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