Da questa mattina si ritorna a scuola, epidemia o non epidemia. Lo ha deciso il governo che ha respinto le richieste di governatori, presidi e sindacati di prorogare il ritorno tra i banchi. Tra mille polemiche, sostituzioni di docenti in quarantena, proteste per la dad e no vax, sarà certamente una giornata molto complicata per i dirigenti scolastici. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it il racconto di Cecilia Cugini, preside dell’Istituto Omnicomprensivo di Codogno.
Oggi suona la campanella per migliaia di studenti che rientrano a scuola, dopo le vacanze di Natale. Nonostante l’alto numero di contagi e le tantissime persone in quarantena, tutto dovrebbe tornare alla normalità. In realtà i problemi che attendono allievi, docenti e presidi da questa mattina sono tanti: dalle mascherine Ffp2 che non ci sono, alle regole per le quarantene fino alle sostituzioni di professori ammalati. Free.it è tornato a Codogno, dove tutto ha avuto inizio nel febbraio del 2020. In ESCLUSIVA al quotidiano online, il racconto di Cecilia Cugini, preside dell’Istituto Omnicomprensivo di Codogno.
Come siete organizzati per la ripresa delle lezioni oggi?
“Siamo organizzati in modo tale che riapriremo. Riapriremo come da calendario, perché riteniamo che la scuola debba essere aperta e accogliente anche in questa fase. Pur con tutte le incertezze e le incognite del momento. Siamo preparati con un piano A e un piano B”.
In cosa consistono i due piani?
“Il piano A prevede la riapertura oggi in presenza con gli orari completi, quindi a pieno regime. Se poi ci saranno delle defezioni sprattuto per i docenti che magari sono ancora ammalati o che si ammaleranno applicheremo il piano B. Il piano consiste in orari ridotti, d’accordo con le amministrazioni comunali che sono state già pre-avvertite. Il piano B potrebbe scattare da un momento all’altro, in base ai numeri. Se non riusciamo a coprire le classi con i docenti, per forza di cose dovremmo stringere e compattare le lezioni”.
Alle 8 di questa mattina si parte, dunque, con il piano A…
“Sì, partiamo con il piano, nel senso che abbiamo fatto un sondaggio e abbiamo visto che riusciamo a coprire il piano scolastico. Abbiamo aspettato fino alle ultime ore di ieri sera per essere certi che non arrivassero defezioni dell’ultimissimo momento. Per oggi siamo a posto, poi vediamo giorno per giorno come va. Ci siamo messi d’accordo con le amministrazioni che ci stanno supportando parecchio”.
In che modo sono coinvolti i comuni?
“Se noi dovessimo optare per un orario ridotto, dovrebbe cambiare gli orari degli scuolabus, salterebbe il servizio mensa…. Per esempio, se alla scuola primaria invece di fare come oggi 8,30-16,30 facessimo per qualche tempo 8,30-12,30, è chiaro che il servizio mensa sarebbe sospeso in quei giorni”.
Per quanto riguardo le mascherine, come siete messi a forniture?
“Noi confidiamo un po’ nel senso di responsabilità. Una piccola scorta di Ffp2 l’abbiamo fatta noi come scuola, a spese nostre. Abbiamo alcuni operatori scolastici, tra collaboratori e docenti, che sono in condizioni di fragilità. Quindi, già da tempo a nostre spese abbiamo garantito per loro l’uso della Ffp2. Una piccola fornitura noi ce l’abbiamo, ma possiamo andare avanti solo per tre giorni credo, non di più. A quel punto spero che il generale Figliuolo mantenga la sua promessa e che tra domani e dopodomani arrivi un bel furgoncino pieno di mascherine, nel numero che abbiamo richiesto. Speriamo che questo accade. Altrimenti, chiederemo gentilmente ai docenti di procurarsele a proprie spese nell’attesa di averne. In una situazione d’emergenza, piuttosto che andare senza, meglio essere ragionevoli e collaborativi”.
Avete avuto pressioni per la dad?
“Ci sono genitori che mi chiedono la dad, altri che invece hanno chiesto che assolutamente i ragazzi tornassero in presenza. Qui, comunque si fa si sbaglia… Ci sono docenti un po’ recalcitranti a tornare in classe, qualcuno invece non può proprio tornarci perché è andato a trovare i parenti in altre regioni, ha preso il Covid, si è disattivato il green pass e ora non possono tornare a Codogno, perché non possono prendere treno o aerei. C’è anche questo tipo di problema ora. E da oggi questi docenti sono sostituiti, ma non sappiamo per quanto tempo e se si ammaleranno altri. Ecco, l’incertezza è proprio questa: il non sapere fino a quando le cose potranno migliorare”.
A Codogno ci sono no vax tra i docenti?
“Sì, c’è qualcuno. Una piccola minoranza c’è”.
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