Movimento 5 Stelle, la corsa al Colle accende i toni. L’attacco interno al partito di Vito Crimi fa tremare i vertici.
Movimento 5 Stelle nella bufera, a lanciare l’allarme è Vito Crimi che nella chat dei Senatori del partito non si frena e mette nero su bianco le proprie perplessità: oggetto la corsa al Quirinale con i pentastellati che devono trovare una linea comune.
Il problema è proprio questo: una linea comune e condivisa che adesso non c’è e Crimi – primo capogruppo del Movimento al Senato – lo fa notare con una certa insistenza. Toni tutt’altro che pacati, a scardinare anche la faida interna fra Contiani e non. La scissione è sempre più nei fatti, ma non nella sostanza.
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Movimento 5 Stelle, il Colle della discordia: Crimi attacca i Senatori
“Davvero pensiamo che una partita come il Quirinale si possa decidere in Assemblea? Quando abbiamo fatto votare gli iscritti, lo abbiamo fatto da opposizione, sapevamo che il voto non sarebbe contato nulla ma serviva per fare rumore. Ora c’è bisogno di una persona con delega totale se vogliamo evitare Berlusconi al Colle. Quando avremo un Presidente del c…ricordatevelo”.
Parte del testo dei messaggi Whatsapp finisce sulle pagine de La Stampa e genera, com’è normale che sia, molto rumore: più che per i toni, per quello che certe parole significano. I pentastellati, sull’elezione del Capo di Stato, non sembrano avere le idee chiare perchè – oltre a rilanciare Mattarella – non hanno una linea condivisa: serve fare scudo, in sostanza, dice Crimi.
Sembra, però, che ancora ci siano aspetti da limare. Addirittura la leadership di Conte parrebbe vacillare: “Nessuno vuole tornare a casa per le ambizioni di un gruppetto di leadership asserragliato in sé stesso”. C’è discontinuità sotto ogni aspetto. Perfino l’ex Sindaca di Roma Virginia Raggi, all’idea delle Quirinarie, è stata pesantemente bersagliata dagli elettori. Serve un nome per il 24 Gennaio, ma la crisi pentastellata è molto più concreta. Solo Luigi Di Maio fa da metronomo, ma potrebbe non bastare.