Giornalismo in lutto. Addio a Silvia Tortora, la nota giornalista muore a 59 anni in una clinica romana: una vita spesa per l’informazione.
Lutto nel mondo del giornalismo. L’informazione saluta per l’ultima volta Silvia Tortora, nota cronista figlia del conduttore Enzo rimasto nella memoria di una comunità. Lo stesso ora toccherà a lei che non amava vivere all’ombra di un nome che poteva sembrare – anche grazie alle vicende di cronaca – troppo pesante.
Silvia, che ha salutato tutti idealmente a 59 anni in una clinica romana, ha intrapreso la propria strada senza remore. Solo con la voglia di costruire qualcosa e ci è riuscita, con la determinazione di una penna sagace, solerte e pronta a raccontare.
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Giornalismo in lutto: addio a Silvia Tortora
Da sempre, in questo aveva ripreso un po’ dal padre, a caccia di storie perchè informare significa (anche) saper essere empatici. Capire cosa sta accadendo prima degli altri per poterlo restituire. Una serie di concetti a lei cari che trasferiva lavorando, per meglio dire facendo quello per cui era nata. Informare e sorprendere.
Una carriera ricca e in costante ascesa: non come chi brucia le tappe, ma come chi ha voglia – malgrado tutto – di mettersi ancora in gioco. Costantemente vogliosa di andare oltre: il culto dell’abnegazione. Il non accontentarsi, mai. Alla ricerca perenne della qualità, con una coerenza spesso straniante. Insieme a Giovanni Minoli, prima con Mixer e poi a La Storia Siamo Noi. La storia, invece, l’ha fatta lei con una serie di interviste importanti. Nel 2009 l’esperienza a Raitre con Big. Alla conduzione al fianco di Annalisa Bruchi.
Andando a ritroso da ricordare anche un premio cinematografico: il Nastro d’Argento al Festival di Taormina per il Miglior Soggetto. Il film era “Un uomo perbene” di Maurizio Zaccaro. Tanti i libri all’attivo, da Cara Silvia a Bambini Cattivi, sempre con la Marsilio Editore. Sposata da 31 anni con Philippe Leroy, da cui ha avuto due figli.