Djokovic vince in Appello, l’Australia perde un set ma non il match: cosa potrebbe accadere

La vicenda di Novak Djokovic è ancora da decifrare in Australia. Il giudice ha sospeso nuovamente la decisione e l’ha posticipata. La tensione è sempre più alta e non mancano le polemiche. Intanto il tennista avrebbe ottenuto la “liberazione immediata” dal centro di detenzione per immigrati.

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Djokovic, l’Australia non lo espelle e prende ancora tempo: i motivi

Il giudice Anthony Kelly ha scelto di posticipare la decisione sulla revoca o meno del visto d’ingresso in Australia per Novak Djokovic. Il tennista è giunto nel Paese con un’esenzione medica che ha fatto discutere e aprire un vero e proprio caso diplomatico. A pochi minuti dal termine della scadenza era comunque già arrivata la nuova sospensione: la deadline era stata fissata alle 20 (ora locale) di lunedì 10 gennaio 2022. Il ritardo nella decisione sulla possibile espulsione del tennista serbo è dettata dal fatto che in Australia, precisamente a Melbourne, la causa in tribunale sarebbe stata alquanto tesa.

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I legali del governo locale avevano in precedenza dichiarato che avrebbero provato a far ritardare la decisione per il 34enne serbo. Djokovic ha di fatto vinto la battaglia legale contro il governo, l’annullamento del visto sarebbe stato “irragionevole“, ma incombe un altro problema. Nonostante la sentenza liberi l’ingresso di Djokovic in Australia, il governo potrebbe tentare di annullare nuovamente il visto, mediante la decisione del ministro dell’Immigrazione, impedendo quindi a Djokovic l’ingresso nel Paese per i prossimi tre anni. Il giudice ha comunque addebitato al governo le spese legali sostenute da Djokovic.

Djokovic in Australia e la decisione sull’espulsione, cosa sta accadendo

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Djokovic in Australia e la decisione sull’espulsione, cosa sta accadendo

Il tennista numero uno al mondo è giunto in Australia nella giornata di mercoledì 5 gennaio 2022 dopo aver annunciato su Instagram di aver ricevuto un’esenzione medica, senza fornire altri dettagli. La sua idea sarebbe quella di sfruttare l’infezione da Covid-19, che sarebbe avvenuta a metà dicembre 2021, per partecipare al Grande Slam.

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Appena giunto in aeroporto è stato interrogato e il suo visto revocato. Di conseguenza, quindi, Novak Djokovic è stato trasferito in una struttura a Melbourne che ospita gli immigrati in attesa di essere espulsi dal Paese. Al tennista viene contestata la prova per l’esenzione medica che il governo locale non riterrebbe adeguata per ottenere il visto d’ingresso nel Paese.

Djokovic rischia l’espulsione dall’Australia, i motivi e cosa potrebbe accadere

Il numero uno del tennis sarà quindi liberato dal centro di detenzione per immigrati di Melbourne, così come evidenziato da Sbs.com. Di fatto la Corte federale australiana ha eliminato la decisione per annullare il visto, ma adesso incombe la concreta possibilità di un nuovo stop. Durante l’udienza ci sarebbero stati diversi problemi, causa streaming difficoltoso, nonché interruzioni del sistema di Rete. Alle questioni tecniche si sarebbero aggiunte le polemiche per la diretta streaming che sarebbe stata a singhiozzo per un problema di servizio.

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Il giudice Kelly avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni circa l’esenzione medica presentata da Novak Djokovic per entrare nel Paese. “Un professore e un medico eminentemente qualificato hanno prodotto e fornito al richiedente un’esenzione medica. Inoltre, tale esenzione medica e la base su cui è stata concessa, sono state fornite separatamente da un ulteriore gruppo di specialisti di esperti indipendenti dallo Stato del governo della Victoria“, ha dichiarato. La decisione quindi potrebbe passare da un esponente del governo del primo ministro Scott Morrison, nel caso specifico il ministro Alex Hawke: la partita è ancora tutt’altro che chiusa. In caso di nuova decisione non sarebbe da escludere l’ennesimo atto della vicenda in tribunale.

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