Con un documento che attesta di essere stato positivo al Covid, i legali del campione serbo Novak Djokovic, chiedono l’esenzione dal vaccino, e il permesso per gli allenamenti.
È ormai da mercoledì che il campione di tennis serbo Novak Djokovic resta chiuso nella sua stanza al Park Hotel di Melbourne, dopo essere stato fermato e posto in isolamento, perché privo dl certificato vaccinale. Dopo tutto questo tempo gli animi cominciano a scaldarsi. Ieri il numero uno del Tennis mondiale ha postato sui suoi social, un ringraziamento a tutte le persone che gli sono state vicine, e continuano a farlo. Un messaggio subito virale sui social con migliaia di messaggi di solidarietà per quella ormai definita “una battaglia”.
Oggi però c’è una novità. Gli avvocati di Djokovic, hanno depositato una richiesta per permettergli di poter uscire dall’hotel e allenarsi. Questi giorni di immobilità possono sembrare pochi per la gente comune, ma sono molti per un campione come lui, abituato a sessioni giornaliere sul campo.
Djokovic, intervengono i legali: “Ha già avuto il Covid”
Ma c’è dell’altro. La tesi difensiva portata avanti dai legali, è quella di dimostrare la validità della scelta di non vaccinarsi, perché il campione sarebbe risultato positivo al Covid-19 il mese scorso. “La data della registrazione del primo test Covid positivo è il 16 dicembre 2021“, per questo motivo avrebbe quindi l’esenzione dal vaccino. Si legge.
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Tutta la documentazione, è già stata depositata in tribunale e verrà esaminata lunedì 10 gennaio, ovvero domani. Solo allora i giudici decideranno se revocare o meno l’annullamento del visto.
Nel frattempo si aspetta il parere favorevole per poter permettere a Djokovic di allenarsi, anche se dalle autorità governative australiane già da ieri era arrivata la notizia che il campione “non è prigioniero” e può decidere di uscire dal Paese in ogni momento.