Campania in zona bianca ma De Luca chiude scuole elementari e medie, almeno per gennaio. L’annuncio nella consueta diretta Facebook del venerdì.
“La Campania resta in zona bianca. È veramente un risultato straordinario ma abbiamo un indice Rt del 1,6%. Siamo la regione più a rischio, vediamo fino a quando reggeremo in zona bianca”. Queste le parole del Governatore Vincenzo De Luca durante la consueta diretta Facebook del venerdì. Dati positivi, ma non abbastanza da permettere la riapertura di scuole medie ed elementari: “Qualcuno può sostenere che aprire le scuole nel caos totale sia una misura che favorisce la didattica, la socialità, la tranquillità dei dirigenti e del personale scolastico. E’ il contrario: chi prende decisioni non rapportate alla realtà vera dell’Italia è nemico della scuola”, ha spiegato il Presidente della Regione Campania.
“È irresponsabile aprile le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda non apriremo le medie e le elementari. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza“, spiega De Luca precisando che verrà seguita con attenzione la situazione del contagio, cercando di fare tutto il possibile per garantire ai docenti, ai presidi, alle famiglie il massimo dell’assistenza sanitaria e della prevenzione per evitare situazioni pesanti e gravi.
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Scuole chiuse in Campania, De Luca: “Ecco perché non si torna in classe”
Una decisione, quella di tenere elementari e medie chiuse per tutto gennaio, controcorrente, che De Luca motiva con i dati regionali: circa 3mila positivi nel personale scolastico e 19mila nella fascia 0-19 anni. In più la percentuale di immunizzati al di sotto delle prime medie e nelle scuole elementari è inferiore al 10%. Per questo motivo torna a ribadire la necessità di intensificare la campagna vaccinale: “Chiedo la collaborazione di presidi, docenti e pediatri per avere non venti giorni di riposo, ma per utilizzare al meglio queste giornate per sviluppare quanto più possibile la campagna di vaccinazione per i più piccoli“, precisa.
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De Luca ha infine spiegato che i sindaci stanno invitando a ritardare di due settimane il rientro e i presidi comunicano che non sono in condizioni di garantire in sicurezza la riapertura delle scuole: “Siamo in questa situazione assurda, anche perché i presidi non possono sapere quali sono le persone vaccinate o non vaccinate nel personale per motivi di tutela della privacy. C’è da impazzire in questo Paese“, conclude.