Ponte di Ferro, nuova ipotesi al vaglio degli inquirenti. Testimoni raccontano di aver visto un uomo fuggire prima che la struttura prendesse fuoco. Si indaga su ipotesi incendio doloso.
Ponte di Ferro, prende forma l’ipotesi incendio doloso. Diversi testimoni raccontano di aver visto qualcuno fuggire poco prima che la baracca al di sotto della struttura prendesse fuoco. Negozianti, residenti, semplici passanti o avventori che quella notte si trovavano in zona per partecipare alla manifestazione di Street Food. Grazie alle loro testimonianze i Magistrati coordinati dal Procuratore aggiunto Giovanni Conzo stanno provando a ricostruire l’esatta dinamica con cui si è sviluppato il rogo che lo scorso 3 ottobre ha distrutto il ponte ottocentesco in zona Ostiense, a Roma.
Per questo motivo i Carabinieri stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza per identificare tutti coloro che in quei momenti si trovassero a ridosso della struttura.
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Ponte di Ferro, il possibile movente dell’incendio doloso
Inizialmente si era ipotizzato che le fiamme fossero divampate nell’accampamento sottostante la struttura, causate dal malfunzionamento di un fornelletto o di altri mezzi di fortuna utilizzati dai clochard per riscaldarsi. Oggi si fa strada un’ipotesi più inquietante, gli inquirenti contano di dimostrare che qualcuno abbia volontariamente appiccato l’incendio alla baracca. A quel punto sarebbe necessario comprendere le ragioni del gesto, per risalire agli eventuali responsabili.
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Gli inquirenti indagano per capire se dietro ciò che è accaduto possa celarsi un movente di natura razziale. Per questo motivo i Carabinieri lavorano per approfondire gli antichi dissapori tra i residenti della zona e i senzatetto. Il sospetto è che i clochard possano essere stati vittima di una sorta di regolamento di conti.