Dal Regno Unito ad Israele, passando anche per l’Italia. L’epidemia di influenza aviaria si sta diffondendo e con il passare dei giorni sta toccando sempre più paesi. Solo in Galilea uccise oltre 7000 gru. In Gran Bretagna registrato il primo caso di aviaria negli uomini. Anche in Italia un focolaio.
Alla fine di dicembre era scattato il primo allarme, da allora nel lago di Hula, in Galilea, l’influenza aviaria ha ucciso oltre 7000 gru. “Quel lago sta diventando un cimitero” dicono gli esperti. L’intera zona, che finora era considerata una delle maggiori attrazioni turistiche dell’alta Galilea, è stata isolata dal Consiglio di sicurezza nazionale per contenere possibili contagi o inquinamenti delle risorse idriche.
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Intanto un focolaio di influenza aviaria è scoppiato anche in Italia a Stella Cilento, in provincia di Salerno. Il sindaco della cittadina ha firmato una ordinanza facendo diventare la città zona di protezione da influenza aviaria. Il focolaio è stato riscontrato dall’istituto zooprofilattico sperimentale di Salerno, all’interno di uno degli allevamenti del comune salernitano.
Situazione preoccupante nel Regno Unito dove è stato registrato un primo caso umano di aviaria
La situazione è preoccupante anche in Regno Unito dove, nel sud-ovest dell’Inghilterra, è stato rilevato il primo caso umano di aviaria. L’epidemia attuale è definita “la più grande di sempre” e il timore è che migliaia di altri animali dovranno essere abbattuti.
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Il “paziente zero” britannico ha contratto il virus H5N1 dopo un contatto “molto stretto e regolare” con un gran numero di uccelli infetti tenuti dentro e intorno alla propria casa. I funzionari hanno affermato la persona infettata è in buona salute e attualmente in isolamento. In Gran Bretagna, fino adesso, oltre mezzo milione di pollame è stato abbattuto per controllare il virus.