Per ora nessun rinvio. Si tornerà tra i banchi il 7 o il 10, a seconda del calendario stabilito nelle singole regioni. Il confronto di ieri pomeriggio tra il Ministro dell’Istruzione Bianchi, il premier Draghi e i sindacati non ha portato a una decisione univoca. Ora si tratta sulle regole per le quarantene. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’associazione italiana presidi.
Il governo ha respinto con fermezza la richiesta delle regioni di slittare il ritorno dei bambini e ragazzi a scuola dopo le vacanze natalizie. Niente da fare. Si torna tra i banchi regolarmente il 7 o il 10 di gennaio. Restano, però, da sciogliere ancora molti nodi, sulle quarantene e su altre richieste che arrivano dal mondo della scuola. E oggi di riunisce il CdM proprio per discuterne. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it il presidente dell’Anp, l’associazione italiana presidi Antonello Giannelli.
Ci sarà uno slittamento della data di ritorno a scuola?
“Il governo ha confermato che la scuola riprenderà in presenza il 7 o il 10, secondo il calendario. Noi crediamo fermamente nella maggior efficacia della didattica in presenza rispetto a quella a distanza. Ma, non sosteniamo acriticamente la retorica della scuola in presenza a tutti i costi. Il rischio concreto è quello di riprendere le attività didattiche in presenza senza i supporti necessari per fronteggiare un contesto pandemico sempre più difficile”.
Alcuni presidenti di regione chiedono cambiamenti sulla questione delle quarantene, che indicazioni ci sono per ora?
“Certamente non possiamo pensare a una ripresa delle lezioni in presenza senza un protocollo di gestione dei cluster più funzionale di quello attuale. E che rispecchi, comunque, le nuove disposizioni di legge. Dubito che già dal 7 gennaio le scuole potranno avvalersi del supporto delle ASL per gestire la messa in quarantena secondo le nuove disposizioni, visto che questo non è successo quando il numero di contagi era molto inferiore a quello determinato dalla variante Omicron”.
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Presidi e professori e personale sono preoccupati per il ritorno tra i banchi in questo contesto pandemico?
“Secondo il DL 229/2021 viene meno la quarantena per chi ha effettuato il booster o la seconda dose entro gli ultimi quattro mesi. Questa norma da un lato argina gli effetti del contagio sul funzionamento del Paese. Dall’altra, però, crea molte difficoltà nella gestione dei contagi tra gli studenti e il personale scolastico. La scuola è sottoposta da mesi a un durissimo stress-test.
Le nuove misure anti Covid possono aiutare?
“Noi abbiamo chiesto da tempo alcune cose fondamentali: le mascherine FFP2 per tutti, i tamponi per gli esenti, protocollo in linea con le nuove norme, screening massivo. In assenza di queste adeguate contromisure, la scuola non potrà garantire la qualità e l’efficacia del servizio. Malgrado l’immenso e continuo impegno dei dirigenti scolastici, dei loro staff e del personale”