Continuano le indagini per fare luce su quanto accaduto dopo l’esplosione avvenuta a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Le novità sul caso fra ipotesi di reato e tanto dolore.
La Procura di Agrigento è al lavoro per accertare quanto accaduto dopo l’esplosione avvenuta a Ravanusa lo scorso 11 dicembre. In quella circostanza hanno perso la vita nove persone, tra cui una donna prossima al parto. Nel frattempo sarebbero dieci gli indagati.
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L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo. Si tratta di un procedimento a cui farà seguito un incidente probatorio unico e irripetibile in via Trilussa. Sarebbe inoltre in corso, così come riportato dall’Ansa, la notifica degli avvisi di garanzia.
Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio avrebbe iscritto nel registro degli indagati i vertici regionali e nazionali di Italgas, il cui provvedimento sarebbe stato aperto “come atto dovuto“, si legge sull’Ansa, proprio in vista dell’incidente probatorio che si terrà nei prossimi giorni. Il 4 gennaio 2022 le ruspe dovrebbero scavare e scoprire se la rete del metano sia danneggiata, così come comprendere se vi sia stata una mancata manutenzione della stessa.
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La procura ha nel frattempo nominato tre medici legali che dovranno eseguire le autopsie sui corpi delle vittime del disastro di Ravanusa. Nel frattempo Italgas Reti ha scritto una nota per specificare quanto accaduto di recente. “Alcuni suoi dipendenti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia notificati dal Tribunale di Agrigento. Gli avvisi si rendevano necessari al fine di poter effettuare nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici non ripetibili, che si svolgeranno nei prossimi giorni per ricostruire la dinamica degli eventi“, si legge in un comunicato diffuso da Italgas.
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