A poche ore dalla telefonata in programma tra il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin, proseguono i movimenti diplomatici intorno all’Ucraina e agli equilibri in Europa Orientale. Gli aggiornamenti.
Prove di dialogo tra Russia e Stati Uniti. Al centro c’è ovviamente il dossier relativo all’Ucraina. Nei prossimi giorni ci saranno colloqui diretti tra i viceministri degli Esteri dei due paesi, l’americana Wendy Sherman e il russo Sergei Ryabkov. L’incontro si svolgerà a Ginevra, la data ipotizzata è il 10 gennaio.
La notizia è stata diffusa da Mosca a poche ore prima della telefonata in programma tra i leader delle due superpotenze, Joe Biden e Vladimir Putin. Si tratta del secondo scambio tra i due in meno di un mese. In un messaggio di auguri inviato al suo omologo americano, Putin si è detto sicuro che i due paesi sapranno “costruire sugli accordi raggiunti nel vertice di Ginevra di giugno e nei contatti successivi. Per avanzare e istituire un dialogo efficace basato sul rispetto reciproco e che tenga conto gli interessi reciproci“.
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Russia-Usa, le posizioni delle due superpotenze sull’Ucraina
Dopo il meeting in terra svizzera è previsto invece un incontro tra i delegati della Nato e quelli russi. Obiettivo, preparare i lavori della prossima riunione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che vede tra i membri partecipanti i paesi occidentali e la Russia. “Decideremo ulteriori passi in base alla disponibilità degli Stati Uniti e della Nato per colloqui sostanziali sulle nostre preoccupazioni“, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
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La Russia ha come obiettivo lo stop agli ingressi nella Nato dell’Ucraina e di altri paesi dell’Europa dell’est. Da parte americana invece l’obiettivo è ottenere da parte di Mosca rassicurazioni sull’ipotesi di una possibile invasione dell’Ucraina, oltre allo stop dei movimenti di truppe ai confini. I prossimi appuntamenti saranno decisivi per capire quanto ognuno dei due paesi sia disponibile a fare concessioni all’altro. O se un muro contro muro farà innalzare ulteriormente la tensione.