I contagi da Covid in Calabria aumentano e non accennano a fermarsi. Anzi, nelle prossime settimane, secondo gli esperti, sarà peggio. E aumentano anche i ricoveri. In Italia ci sono già due regione che sono oltre la prima soglia critica di occupazione di posti occupati in terapia intensiva: sono la Calabria e il Friuli-Venezia Giulia. In Calabria si registrano numeri altissimi di contagio, mai visti prima. E c’è preoccupazione. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il prof. Carlo Torti, direttore del reparto di malattie infettive del Policlinico Materdomini di Catanzaro.
La Calabria è una delle regioni italiane dove la soglia critica delle terapie intensive è già superata. E il rischio è che le cose peggiorino ancora, perché i contagi da Covid aumentano. Mai raggiunti numeri simili, nemmeno durante le prime ondate. Tutta colpa della variante Omicron, ormai predominante. Qual è la situazione? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il prof. Carlo Torti, direttore del reparto di malattie infettive del Policlinico Materdomini di Catanzaro.
Qual è la situazione negli ospedali?
“In questo momento la situazione Covid in Calabria è molto difficile. Ci sono tante persone che si infettano e abbiamo raggiunto anche dei record che non hanno mai toccato. Nemmeno durante le prime due ondate. Numeri a tre cifre, fino a 900 casi al giorno che non si erano mai visti prima. Ovviamente il tracciamento è complicatissimo. E gli ospedali sono sotto pressione, comprese le rianimazione. E’ evidentemente un’onda che si va estendendo e si compone di varie tipologie di pazienti. I vaccinati con due dosi, i vaccinati con una e i non vaccinati”.
Qual è la percentuale di non vaccinati ricoverati?
“Nelle rianimazioni, direi che i non vaccinati sono sopra l’80%, mentre nei reparti di area medica diciamo che sono il 65%. Tra i vaccinati, nei reparti sono prevalentemente persone ricoverate per altre problematiche e che, poi, hanno anche il Covid. Per altro abbiamo notato che si negativizzano molto velocemente, proprio per effetto del vaccino. Se prima, per avere un tampone negativo ci volevano minimo dieci/dodici giorni, adesso anche dopo 5 giorni si guarisce”.
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Covid Calabria, il dottor Torti a Free.it, “Un no vax reticente alla cure”
Tra i pazienti non vaccinati e che finiscono in terapia intensiva, c’è chi rifiuta le terapie?
“Quelli che sono in terapia intensiva vengono intubati d’urgenza o comunque per problemi respiratori seri, quindi nessuno protesta. In subintensiva sì. Abbiamo avuto un caso di un paziente no vax molto reticente. Però, parlando…alla fine si è convinto. Abbiamo notato che coloro che rifiutano il vaccino quando hanno sintomi gravi sono sorpresi. Quasi increduli…e quindi spesso pensano che le cure non siano così necessarie. Ma qui in Calabria non ci sono stati episodi come è accaduto in altre parti d’Italia. Nessuna ha maltrattato gli operatori sanitari, nessuno si è sfilato il tubo. Qualcuno era perplesso ma poi ha compreso la gravità della situazione. E ha accettato le cure”.
Rispetto alla prima ondata, ora la situazione delle terapie intensive in Calabria è peggiore?
“No, è stato molto peggio durante le prime due ondate. Su questo, anche qui in Calabria siamo in linea con i dati nazionali. Ma il contesto del Policlinico di Catanzaro è un po’ particolare, perché abbiamo il centro per il trattamento dell’infezione respiratoria severe, riconosciuto dalla Regione Calabria. Quindi, per esempio, abbiamo due pazienti attualmente in rianimazione sono in ECMO, cioè la tecnica di supporto ai polmoni attraverso la riossigenazione del sangue. E’ uno dei pochi centro del sud Italia. Da noi, chiaramente, arrivano poi i pazienti più complicati anche da altri ospedali. Fondamentalmente è per questo che attualmente la nostra rianimazione è sempre piena. Però, appunto, se facciamo il conto di tutte le rilevazioni della Calabria, in generale la pressione sulle rianimazioni è molto ridotta rispetto alle ondate precedenti. Questo ovviamente per effetto dei vaccini”.