A 90 anni è morto Desmond Tutu, simbolo del Sudafrica e della lotta all’apartheid. L’annuncio è arrivato dal Presidente Ramaphosa e a Cape Town in queste ore stanno radunando migliaia di persone. I funerali non sono ancora stati stabiliti.
Non era solo un uomo di chiesa, non era solo un attivista. Desmond Tutu era un simbolo, un monumento all’umanità, con tutto ciò che questa parola racchiude. Ed è morto a 90 anni lasciando tutti senza fiato. Desmond Tutu era l’arcivescovo anglicano del Sudafrica, il primo arcivescovo dalle pelle nera del Sudafrica. E’ stato Nobel per la Pace nel 1984 e l’uomo che, dopo Nelson Mandela, ha lavorato per l’abolizione dell’apartheid. Tutu ha guidato il Paese nel difficile periodo dopo il regime e ed è stato il capo della Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc) fondata nel 1985.
“La scomparsa dell’arcivescovo emerito Desmond Tutu è un altro capitolo di lutto nell’addio della nostra nazione a una generazione di eccezionali sudafricani che ci hanno lasciato in eredità un Sudafrica liberato“, ha detto Cyril Ramaphosa, il Presidente sudafricano. E’ stato proprio lui a dare la notizia della scomparsa di The Arch, come veniva familiarmente chiamato dai sudafricani. Che hanno sempre visto in lui, nonostante gli anni, una guida e un riferimento.
Perché il principio di vita di Desmond Tutu era l’uguaglianza tra gli uomini e il rifiuto della violenza, in qualunque sua forma. Non era un politico, Tutu, eppure è sempre stato molto vicino all’African National Congress mentre lottava contro la segregazione razziale. Appoggiava le politiche con le parole. Era, infatti, un formidabile oratore, in grado di coinvolgere e addirittura stravolgere chi ascoltava. Usava l’ironia. Era sempre molto allegro, riusciva a trovare un lato positivo e con quell’intelligenza laterale, punzecchiava e trasformava momenti di tensioni in risate, lasciando però un messaggio profondo.
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È morto Desmond Tutu, forza morale e coraggio
Quando nel 2010, in coincidenza con il suo 79esimo compleanno, Desmond Tutu si era ritirato dalla sua carica ufficiale, Barack Obama gli dedicò un discorso. Lo lodò per il suo ruolo cruciale nella pacificazione del Sudafrica. “Per decenni è stato un titano morale, una voce di principio, un implacabile difensore della giustizia e un paciere devoto“, disse l’allora presidente degli Stati Uniti d’America. Nonostante fosse andato in pensione, però, Tutu non abbandonò mai la sua comunità ed è rimasto fino alla fine accanto al suo popolo. E non solo. Nel corso degli ultimi anni non ha mai smesso di schierarsi dalla parte degli oppressi, in qualunque continente. Si è sempre schierato, per citare un caso, dalla parte dei palestinesi e contro l’invasione israeliana. E negli ultimi anni, nonostante fosse, appunto, un uomo di chiesa, si è espresso a favore dei matrimoni gay.
“L’eredità di Desmond Tutu è forza morale, coraggio morale e chiarezza. Si sentiva con la gente. In pubblico e da solo piangeva, perché sentiva il dolore della gente. E ha riso – no, non solo ha riso, ha ridacchiato di gioia quando ha condiviso la loro gioia“, ha detto Thabo Makgoba, attuale arcivescovo di Cape Town. Da questa mattina, dopo la notizia della morte di Tutu, stanno arrivando in città migliaia di persone. I funerali non sono stati ancora annunciati. Saranno organizzati dall’arcivescovado di Cape Town in collaborazione con le autorità cittadine e statali. L’obiettivo è regolare l’afflusso di gente per rispettare le norme anti-Covid.