“Una poltrona per due” è il film cult della vigilia di Natale. L’opera entra nelle case degli italiani, come ogni anno, sotto le feste.
“Una poltrona per due” non è un semplice film, ma una tradizione. Almeno in Italia da tempo immemore l’opera viene trasmessa la vigilia di Natale: il 24 Dicembre un Paese o quasi si mette davanti alla tv e ammira nuovamente il film che, in altri posti sarebbe bello, nello Stivale è unico pur essendo di matrice americana. Consuetudine questa a cui nessuno rinuncia facilmente: con gli anni è diventato anche un fenomeno social.
Basti pensare che è già in tendenza: “Una poltrona per due” è la frase più cercata su Twitter in Italia tra il 24 e 25 Dicembre. Ciascuno condivide foto, ricordi e aneddoti legati al film. Addirittura personaggi famosi, come il comico Andrea Pucci, condividono foto su Instagram con frasi legate al lungometraggio. Pucci scrive: “Vi aspetto ogni anno, vedervi alla televisione mi ricorda il Natale con mamma e papà”. Quando il cinema diventa poesia.
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Tradizione a parte, alcuni aspetti del film sono particolari. 5 curiosità per capire la portata di un evento che si ripete ciclicamente, quasi come un’abitudine rassicurante in un tempo pieno di incertezze: il celebre lungometraggio è ispirato all’opera di Mark Twain “Il ricco e il povero” per dinamiche ed evoluzione.
Infatti dal 1983 l’ex facoltoso finanziere Louis Wintrope III (Dan Aykroyd) azzanna un salmone vestito da Babbo Natale malconcio. Condizione che fa il paio con Eddie Murphy, Bille Ray Valentine, nelle vesti di un mendicante di colore che diventa momentaneamente ricco per via di una scommessa da parte di Randolph e Duke Mortimer. John Landis guarda alla letteratura e la trasforma un cult di genere.
Se il film passa su Italia Uno, come spesso avviene, è record: l’opera, infatti, da 35 anni viene riproposta da Mediaset entrando – di fatto – in una classifica speciale che vede Cologno Monzese primo nell’offrire tale prodotto e situazione. Un ciclo che non s’infrange per il bene dei telespettatori.
Altro aspetto incredibile del film è quello legato agli interpreti: il ruolo di Eddie Murphy doveva essere di John Belushi. Landis, dopo il successo di Blues Brothers, voleva riproporre la coppia. Nell’82, però, il protagonista di un altro cult come “Animal House” morì per overdose. Allora subentrò la star della saga “Beverly Hills Cop” appena 22enne.
I fratelli Mortimer, invece, sono interpretati da due personaggi cult della Commedia anni ’40 come Ralph Bellamy e Don Ameche. I quali, proprio grazie al film, vissero una seconda giovinezza nonché un rilancio della carriera.
L’opera, inoltre, venne molto gradita in America perchè rappresentava una sorta di “emancipazione del sogno americano” plasmata alla comicità. Al punto che Eddie Murphy, negli anni dell’uscita di “Una poltrona per due”, divenne anche testimonial di note filiali economiche. Quando un personaggio ti si cuce addosso oltre le scene.
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