Strage Michigan, documenti giudiziari rivelano le deliranti frasi di Ethan Crumbley scarabocchiate su un foglietto poco prima della sparatoria del 30 novembre scorso alla Oxford High School nella periferia di Detroit.
“I pensieri non si fermeranno, aiuto”, “sangue ovunque”, “la mia vita è inutile”, “il mondo è morto”. Nuovi agghiaccianti documenti giudiziari rivelano istinti violenti, paranoie e deliri di Ethan Crumbley, l’autore della strage del 30 novembre scorso alla Oxford High School nella periferia di Detroit. Frasi scarabocchiate su fogli di un quaderno a quadretti poco prima di dare sfogo alla follia omicida. Disegni, correzioni, depressione e propositi sanguinari.
Alcuni dirigenti scolastici avevano precedentemente fatto sapere che i disegni erano stati trovati da un insegnante sul banco di Crumbley. La Oxford High School aveva convocato i genitori, James e Jennifer, informandoli dell’accaduto. La Polizia ha arrestato i Crumbley con l’accusa di omicidio colposo per aver comprato al figlio una pistola. Pochi giorni prima che uccidesse quattro persone e ne ferisse molte altre.
LEGGI ANCHE >> Donna uccisa nel camper: arrestato il compagno
Strage Michigan, genitori Crumbley informati del pericolo
I documenti sono stati inclusi negli atti dei Pubblici Ministeri che si oppongono alla riduzione della cauzione di James e Jennifer Crumbley da 500.000 dollari a 100.000 dollari. “La novità di questo caso è che i genitori sono stati informati, ufficialmente, del grave pericolo rappresentato dal figlio, prima della sparatoria. Avrebbero potuto fare qualcosa”, si legge negli atti depositati.
LEGGI ANCHE >> Napoli, titolare pescheria reagisce a rapina: ucciso con un colpo in pieno volto
Quando i genitori si sono presentati il 30 novembre a scuola per discutere dei disegni, poche ore prima della sparatoria, sapevano che loro figlio era in possesso di una pistola che gli avevano comprato pochi giorni prima. “Nonostante fossero a conoscenza della situazione non sono riusciti a fare la cosa più semplice che avrebbe impedito il massacro. Tutto quello che dovevano fare era comunicare alla scuola che avevano acquistato una pistola per loro figlio, prenderla dallo zaino e sequestrarla“, ha spiegato l’assistente procuratore Marc Keast.