Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin si è concentrato sulle tensioni tra Mosca e Kiev e sul ruolo della Nato in Europa. Ecco le sue parole.
“Una ulteriore espansione della Nato verso Est è inaccettabile. L’abbiamo fatto capire con chiarezza“. Con queste parole Vladimir Putin, nel corso della conferenza stampa di fine anno, è intervenuto sui rischi di una nuova guerra tra Russia e Ucraina. Il presidente russo ha parlato soprattutto di quelli che dovrebbero essere a suo parere comportamenti adeguati da parte dell’Alleanza Atlantica. “Non piazzare missili americani ai confini russi non è una richiesta eccessiva“, ha spiegato facendo poi un paragone. “Cosa accadrebbe se la Russia dispiegasse missili al confine tra Stati Uniti e Canada o con il Messico?“. I paesi Nato dovrebbero dare “immediatamente” garanzie di sicurezza alla Russia, ha affermato Putin.
In ogni caso, la Russia non vuole assolutamente scatenare un conflitto, ha spiegato l’ex membro del Kgb. “Tutto sommato per ora vediamo segnali positivi, gli americani dicono che sono pronti a discutere. Speriamo che le cose si svilupperanno in questa direzione“, ha affermato Putin. Nelle intenzioni di Mosca non ci sarebbe un intervento in Ucraina. Per il governo russo invece “l’impressione è che siano in corso i preparativi per una terza invasione militare in Ucraina” e che Mosca “sia stata avvisata di non interferire“.
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Il presidente russo ha poi offerto spiegazioni tra la storia e la geopolitica di quello che a suo avviso è l’eccessivo interesse da parte dell’Occidente al destino di Mosca. “Nel 1918, uno dei consiglieri dell’allora presidente americano Woodrow Wilson disse che il mondo intero avrebbe dormito sonni più tranquilli se invece dell’enorme Russia ci fosse stato un Paese in Siberia e altri quattro stati nella parte europea“, ha affermato Putin.
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E nonostante il crollo dell’Urss nel 1991, “l’impressione è che non sia ancora abbastanza per i nostri partner. Nella loro opinione la Russia è ancora troppo grande oggi perché i Paesi europei sono diventati loro stessi più piccoli, non grandi imperi, ma piccoli paesi, di 60-80 milioni di persone”. Per Putin, “anche se in Russia sono rimaste solo 146 milioni di persone, è ancora troppo. Mi pare che la pressione costante possa essere spiegata solo così“, ha affermato il presidente russo.
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