La scultura “Pilastro della vergogna” è un’opera realizzata per ricordare le vittime di piazza Tiannamen morte durante le proteste del 1989: statua rimossa a Hong Kong.
La statua che commemora le vittime di piazza Tiananmen a Pechino è stata smantellata e successivamente rimossa a distanza di 24 anni. La decisione è stata confermata dall’università di Hong Kong (Hku), con tanto di nota per spiegare quanto accaduto. Si tratta di una decisione legale esterna, nonché una “valutazione del rischio per il migliore interesse dell’università“, si legge in un comunicato.
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Nella zona cinese la commemorazione per gli eventi del 1989 vede Hong Kong come ultimo luogo del Paese in cui viene tollerata. Nella fattispecie, gli studenti dell’Hku pulivano ogni anno la statua installata dal 1997 nel loro campus. A ottobre 2021 è stata invece ordinata la rimozione della scultura che mostra 50 corpi deformati dal dolore. All’origine ci sarebbero rischi legali non specificati, così come riportato dall’Ansa.
Commemorazione massacro di piazza Tiananmen vietata, rimossa statua a Hong Kong
Il governo di Pechino avrebbe in sostanza imposto la sua autorità sull’ex colonia dopo le proteste che nel 2019 gettarono la città di Hong Kong letteralmente nel caos. Da quel momento in poi è stata imposta una legge sulla sicurezza nazionale, ragion per cui anche la commemorazione di Tiananmen sarebbe stata vietata.
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La “Pillar of Shame” è stata quindi rimossa dopo l’entrata in vigore del National Security Act nel 2020 a Pechino. La decisione è stata presa e annunciata con tanto di conseguenze per chi dovesse pronunciarsi contro le autorità di Hong Kong: disposto in questi casi il carcere a vita. La statua è stata quindi “eliminata sulla base di consulenza legale esterna e valutazione del rischio nel migliore interesse dell’università“, si legge nel comunicato.