“È stata la mano di Dio”, un successo incredibile per l’ultimo film di Paolo Sorrentino. La decisione dell’Academy sull’opera Netflix.
2014. Il tempo sembra essersi fermato a sette anni fa, o forse è andato avanti ma non ce ne siamo accorti. Del resto, aveva ragione Truffaut, il cinema è una notizia che non finisce mai. Esempio lampante con Paolo Sorrentino, si è preso il suo tempo il regista prima di tornare a Napoli e girare un film. L’ha fatto di recente, con un successo inusitato: perlomeno non in queste proporzioni.
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“È stata la mano di Dio”, la decisione dell’Academy: Sorrentino spiazzato
Le stesse, appunto, in grado di fermare il tempo. L’opera – targata Netflix – dal titolo “È stata la mano di Dio” è un omaggio a un certo tipo di filosofia di vita. Uno spaccato della società post-moderna che strizza l’occhio a quella contemporanea. C’è ancora voglia, tempo e modo di emozionarsi: se n’è accorto Sorrentino che finalmente torna a fare un film intimo, per gli altri e non per sé stesso. Lo sfoggio di talento – che c’è sempre stato – attraverso l’autenticità scevra dalla retorica dei manierismi.
Se n’è accorta anche l’Academy che premia il regista annoverando l’opera tra i 15 migliori film internazionali in corsa per la 94 edizione degli Oscar. Tutto torna, a proposito di non disunirsi – per citare una celebre frase del film –, con la speranza che dopo “La Grande Bellezza” sia il momento della grande liberazione dai tabù intimisti ed emozionali che attanagliano la settima arte: il lavoro di Sorrentino è, in parte, sofferto proprio per ridare dignità a quelle emozioni celate che attanagliano giovani e meno giovani. Per questo è riuscito a toccare l’animo di (quasi) tutti. This Must Be The Place insegna.
È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino, è finalmente disponibile su Netflix. pic.twitter.com/yacYfAE1qF
— Netflix Italia (@NetflixIT) December 15, 2021