Wanda Nara in Argentina fa faville: non solo grazie alla propria linea di cosmetici, ma anche per merito di una compagnia speciale.
Wanda Nara, sotto le feste, ha riservato un bel po’ di carbone. Niente regalo a Mauro Icardi, ma la sorpresa è ugualmente stupefacente: se la modella argentina, inizialmente, era saltata sugli scudi per il tradimento del marito con China Suarez, poi ha corretto il tiro. Ufficialmente per il bene dei figli, ufficiosamente perchè ha capito che le armi da usare sono altre: il bomber, da quando questa storia è deflagrata agli occhi dell’opinione pubblica, non è più lo stesso.
Ora esiste solo Wanda: attenzioni, regali e coccole. Forse troppo tardi, una relazione basata sul senso di colpa potrebbe non andare lontano. Infatti i mal di pancia non sono finiti perchè Wanda, dopo aver ripreso a utilizzare – sui social e non solo – il cognome da nubile, ha iniziato a lasciare sempre più solo il marito. L’aveva fatto anche prima, forse qualche volta di troppo, ma adesso i motivi sono ben diversi.
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Wanda Nara “balla” da sola: la modella in Argentina, Icardi al palo
Il brand di cosmetici di Wanda Nara va piuttosto bene ed è iniziato il tour in giro per Europa e Sudamerica: più che una spedizione promozionale, è l’occasione per la manager di esportare il proprio credo. Know-how fatto di diverse peculiarità che trovano riscontro soprattutto agli eventi pubblici: fiere, congressi e non solo. Chi l’accompagna in queste occasioni?
Agustin Logueira, 32enne argentino, professione: bodyguard. Secondo i tabloid, qualcosa di più. Fra i due, infatti, ci sarebbe del tenero. L’indiscrezione viene fuori dal programma argentino “Intruders”: l’uomo ha dichiarato “Mi piace lavorare con Wanda perchè è dolce, gentile ed educata”. In Argentina è partito il tamtam mediatico, Icardi al momento è in Francia. Raggiungerà moglie e figli in Sudamerica dopo aver giocato l’ultima partita – prima delle vacanze natalizie – con il PSG. Nel frattempo la coppia resta separata: una distanza in grado di unire, ma anche di dividere ulteriormente. Questione di prospettiva, ma anche e soprattutto di necessità.
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