Arrestato il latitante Graziano Mesina, uno dei più famosi esponenti del banditismo sardo, che deve scontare una condanna residua di 24 anni di reclusione. L’operazione è stata portata a termine dallo Squadrone dei carabinieri Cacciatori Sardegna.
Chiamato anche Grazianeddu, era latitante da luglio 2020 e da quel momento in poi si erano perse le tracce dalla cittadina di Orgosolo, non adempiendo più all’obbligo di firma. L’uomo aveva lasciato la propria abitazione prima di ricevere la notifica dell’ordine di carcerazione, secondo quanto disposto dalla Cassazione, che ha confermato la condanna a 30 anni con le accuse di associazione a delinquere con traffico internazionale di droga. L’uomo è stato arrestato intorno alle ore 3 di sabato 18 dicembre 2021.
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L’uomo di 79 anni ne ha già trascorsi 40 in carcere, prima di ottenere la grazia, revocata in seguito per una condanna definitiva. La sua famiglia avrebbe subito dei lutti importanti a causa del Covid: nel giro di poco tempo, Mesina ha perso due sorelle e il nipote. I carabinieri non avrebbero mai smesso di cercarlo fuori dai confini nazionali e anche nelle zone limitrofe. Ricoprì il ruolo di mediatore nel rapimento di Farouk Kassam, avvenuto nel 1992 in Sardegna.
Mesina dovrà quindi scontare la condanna definitiva decisa dalla Cassazione e notificata dalla Procura generale della Corte d’Appello di Cagliari. L’ex primula rossa fu protagonista di numerose evasioni, poi la concessione della grazia dopo 40 anni di carcere.
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Durante questi mesi diverse le ipotesi investigative al vaglio degli inquirenti, dalla permanenza nella zona alla fuga in Tunisia, passando per quella in Corsica. Adesso uno dei rappresentanti più conosciuti del banditismo sardo dovrà invece scontare la pena in carcere. Mesina non avrebbe opposto resistenza e non era armato. Il blitz sarebbe avvenuto nella zona di Desulo, probabilmente aiuto da una coppia di coniugi.
Il primo tentato omicidio di Mesina avvenne nel 1961 all’età di 19 anni: in quella circostanza ferì un pastore che accusò la sua famiglia di vari reati. Per quell’episodio fu arrestato e condannato a 16 anni di carcere. Da segnalare durante un suo trasferimento la spericolata fuga su un treno in corsa, a seguire ruoli di primo piano nei vari sequestri di persona.
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In carcere per gran parte della sua vita, Graziano Mesina ha tentato ben 22 volte di evadere, 10 volte ci è riuscito anche in maniera alquanto rocambolesca. Un ruolo di intermediario nel rapimento del piccolo Farouk Kassam nel 1992, ma alle sue spalle diversi omicidi e altri reati. Il figlio di un albergatore fu rapito nella villa dei genitori a Porto Cervo, un rapimento durato sei mesi, accompagnato anche dal taglio di un orecchio e la liberazione a luglio 1992. Rimase in carcere fino al 2004, poi la grazia del presidente Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2013 ennesima nuova condanna e trasferimento in carcere con l’accusa di traffico internazionale di droga.
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