Sorrentino parla spesso del suo rapporto con Maradona, quasi un’adorazione: tutt’altro che ricambiata. Conferma la figlia del Pibe de Oro.
Sorrentino e Maradona, una simbiosi, legame non richiesto eppure autentico. Perlomeno da parte del regista che, nella sua carriera, l’ha sempre preso a modello. Anche citato nel discorso agli Oscar: “Ha sempre ispirato la mia vita”. Infatti il regista l’ha sempre messo, in qualche maniera, fra omaggi e citazioni, nei suoi film. Non fa eccezione l’ultima fatica cinematografica: “È stata la mano di Dio”, per Netflix.
L’opera, accompagnata da grande successo, non parla direttamente del Pibe de Oro, ma del Napoli e di Napoli. Un unicum nella vita di Sorrentino, il richiamo al titolo però è inequivocabile: tributo nemmeno troppo velato al gol dell’argentino contro l’Inghilterra ai Mondiali dell’86. Proprio questo disse Maradona: “È stata la mano di Dio”. Da qui il soprannome Mano de Dios e Dios per comodità e acclamazione di un mondo – quello del pallone – che mai lo ha dimenticato e mai lo dimenticherà.
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Sorrentino, la “vendetta” di Maradona: la mossa che spiazza il regista
Proprio su quest’affermazione Maradona perseguitò – tramite i propri legali – Paolo Sorrentino: c’era l’ipotesi di una pesante querela, al momento della lavorazione del film, perchè il regista campano – secondo l’entourage del Pibe de Oro – avrebbe usato la sua immagine in maniera impropria. Querelle che è andata avanti per un po’. Sino alla dipartita del campione.
Adesso la “vendetta” su un piatto d’argento la serve sua figlia Dalma, con un documentario “La Hija de Dios”. Titolo simile all’opera di stampo Sorrentiniano: come dire diffidate dalle imitazioni. L’originale è questo qui. Il prodotto, – appannaggio di Discovery – distribuito prima in America Latina e Stati Uniti, racconta El Pibe de Oro in maniera intima e approfondita: un ultimo importante ritratto dell’uomo diventato leggenda anche grazie a gesti impensabili. Tipo il gol di mano. Dalma non si chiede se sia merito di Dio, forse lo auspica, pensando al padre che apre le porte del Paradiso con una prodezza. Certamente il merito, secondo la figlia, non ce l’ha Sorrentino.
