E’ ancora appeso a un filo il destino di 390 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio. Ieri all’incontro al Ministero dello Sviluppo economico è stato ribadito il progetto di acquisizione dell’azienda. Lo stabilimento è stato chiuso dalla sera alla mattina e tutti i lavoratori sono rimasti senza prospettive. Oggi sono tutti in piazza per lo sciopero generale della Cgil e della Uil. Direttamente da piazza San Giovanni a Roma, in ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.it , Matteo Moretti, Rsu di GKN.
Sta andando avanti progetto di reindustrializzazione della GKN, la multinazionale britannica di componenti per il settore automotive. L’imprenditore Borgomeo ha confermato ieri al Mise che acquisirà le quote entro il 31 dicembre. E per i 390 lavoratori dell’azienda si apre un periodo di attesa, confinando che l’azienda non riapra la procedura di licenziamento collettivo. Ma intanto, dall’incontro al Mise ai lavoratori non sono arrivate risposte concrete. Direttamente dallo sciopero generale di Roma, in ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.it , Matteo Moretti, Rsu di GKN
Ieri avete avuto l’incontro al Mise, cosa vi hanno detto?
“Quello di ieri al Mise è stato un incontro molto interlocutorio e non ha spostato di una virgola quello che già noi sapevamo. Noi abbiamo ribadito le nostre posizioni al ministero. Preso atto della volontà di acquisizione da parte dottor Francesco Borgomeo, noi abbiamo chiesto alle istituzioni di compartecipare al progetto ponte che dovrà portare GKN verso un nuovo progetto industriale. Il Mistero ha dimostrato nuovamente le distanze rispetto alla nostra richiesta, cioè si rende indisponibile a partecipare al traghettamento di GKN verso il nuovo soggetto industriale reale. Quindi, permangono le nostre preoccupazioni, anche perché casi come il nostro non hanno avuto un buon esito”.
Dal governo, quindi, non avete avuto nessuna risposta concreta?
“Sostanzialmente, il governo ha detto che è disponibile a monitorare questo percorso. Ma noi del monitoraggio delle istruzioni ce ne facciamo ben poco. Qua siamo davanti a una partita dove, al fondo finanziario che detiene GKN è concesso tutto e poi arriva un soggetto privato che vuole acquisire l’azienda. Praticamente è una trattativa tra privati. Vorremmo capire le istituzioni quando intervengono, come intervengono e perché intervengono”.
Dal vostro punto di vista, qual è la condizione dei lavoratori in Italia, oggi?
“In questa situazione ci si rende conto che non ci sono leggi adeguate che permettano al governo, al ministero di potersi imporre sullo sciacallaggio di fondi finanziario e di avventurieri che imperversano nella nel mondo industriale italiano. Tutto è permesso, non c’è nessun vincolo e a maggior ragione noi abbiamo presentato una legge il Parlamento è stata inserita nel percorso della Manovra finanziaria che tiriamo venga approvata. Perché se quella ma quella legge sarà approvata darebbe la forza e la dignità a un Paese di potersi imporre rispetto a dei fondi finanziari che fanno quello che vogliono nel nostro Paese”.
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C’è un parlamentare di riferimento a cui avete presentato l’istanza?
“Noi abbiamo fatto un appello pubblico rivolto a tutti i parlamentari, nessuno escluso. A questo appello ha risposto una determinata politica, in particolare il gruppo misto e Potere al popolo. Attualmente è il senatore Matteo Mantero di Potere al popolo che è promotore di questa azione a livello parlamentare. Il Senatore l’ha inserita come un emendamento dentro la Manovra finanziaria, quindi aspettiamo al varco tutto il resto del Parlamento e tutti gli altri partiti politici”.
Che speranze avete?
“Non lo so. So che i lavoratori italiani sono sotto attacco, il tessuto industriale italiano è sotto attacco. E il governo e il Parlamento sono chiamati a rispondere concretamente. Approvando il nostro emendamento, tra le altre cose. Il resto sono chiacchiere. Dovranno dirci come intendono rispondere ai lavoratori italiani che sono in crisi. Perché noi di GKN siamo in ballo dal 9 luglio e siamo i primi di una lista. Ma ci sono una serie di situazioni analoghe alla nostra, l’ultima quella della Yazaki di Torino”.
Quindi oggi siete alla manifestazione della Cgil e della Uil
“Sì, per noi è importante oggi essere qui. Ovviamente chiediamo anche alle organizzazioni sindacali di sostenere la nostra proposta di legge. Non ci risulta una presa di posizione netta da parte di organizzazioni sindacali rispetto a questo passaggio parlamentare. Noi siamo lavoratori, siamo iscritti della Cgil, abbiamo proposto e presentato una proposta di legge e ci aspettiamo che la nostra organizzazione sindacale la sostenga a partire da questo sciopero. E’ chiaro che uno sciopero generale non può risolvere la situazione ma da qui si apre uno spiraglio. Si avvia un percorso di lotta necessario che parta dalle piazze e prosegua per arrivare agli obiettivi”.
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