No da parte di Pechino a farsi giudicare da parte dei giudici di Frosinone. Nello specifico, in merito al caso di una donna che aveva perso la madre a causa del Covid-19. A denunciarlo è il Codacons, che aggiunge una richiesta al Ministro degli Esteri Di Maio.
“Il governo cinese ha rifiutato di farsi giudicare dai giudici italiani che devono accertare le responsabilità sulla diffusione del virus e sui ritardi nelle comunicazioni da parte della Cina“. Con queste parole oggi il Codacons ha comunicato quanto avvenuto in merito a una causa intentata da una donna di Frosinone, e sostenuta dall’associazione, nei confronti del governo di Pechino.
La donna intendeva ottenere dal paese asiatico un risarcimento danni in seguito alla scomparsa della madre a causa del Covid-19. Inoltre, la richiesta di risarcimento era motivata con il ricovero ospedaliero per Covid-19 subito dalla denunciante stessa. L’infezione le aveva creato gravi problematiche ai polmoni.
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Il Codacons: “Di Maio ritiri ambasciatore italiano in Cina”
“Se la Cina considera l’accertamento sulle responsabilità della diffusione del virus Covid nel mondo come lesiva della sua sicurezza e sovranità diventa ancora più forte e imprescindibile il dovere di accertare la verità dei fatti“. Così, in un commento, il presidente della nota associazione di tutela dei consumatori, Carlo Rienzi.
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Rienzi ha infatti comunicato che in una risposta il governo di Pechino ha sostenuto che “questa azione di accertamento della verità sulle origini del coronavirus ‘lederebbe la sovranità e la sicurezza della Repubblica Cinese‘”. Preso atto del rifiuto cinese a farsi giudicare dal Tribunale ciociaro, il presidente del Codacons si è rivolto direttamente al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. A cui ha chiesto di “richiamare oggi stesso il nostro ambasciatore in Cina“.