La notizia del ritiro anticipato di Sergio Aguero era nell’aria. Quando i medici tra ottobre e novembre lo hanno fermato per valutare l’aritmia cardiaca accusata, era auspicabile per ragioni di salute il probabile addio al calcio del Kun. Oggi l’ufficialità.
Un annuncio che si aspettavano in molti e che il diretto interessato non avrebbe mai voluto dare, ancora oggi non ci crede. E’ in lacrime. Il giorno più triste per Sergio Aguero, uno degli attaccanti più meravigliosi del calcio mondiale. “Ho deciso di smettere di giocare a calcio. È un momento molto difficile. I medici mi hanno detto che era meglio che mi fermassi”. Parole che pesano come un macigno pronunciate poco fa durante una conferenza stampa.
In estate aveva coronato un sogno, quello di giocare nel Barcellona, raccogliere il testimone del suo amico Leo Messi e vincere ancora. Poi la doccia freddissima. E’ successo tutto durante il match di Liga contro l’Alaves pareggiato 1-1. Un malore mai accusato prima, il KUN si era accasciato in terra poco prima dell’intervallo. Costretto a uscire dal campo. Di lì la scoperta della patologia al cuore.
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Aguero accompagnato dal presidente Joan Laporta nell’incontro con la stampa al Camp Nou ha poi detto: “Ho sempre avuto fiducia nei medici, ero in buone mani. Mi hanno consigliato di smettere. Ho cercato fino all’ultimo di capire se c’era qualche speranza ma non e’ servito. Ho deciso 10 giorni fa di dire addio al calcio e oggi sono qui per questo” spiega ancora l’attaccante argentino. In platea tra i presenti c’è anche Pep Guardiola che non ha voluto far mancare il proprio sostegno al Kun evidentemente distrutto dalla decisione presa.
Ci sono tutti i suoi compagni del Barcellona ad ascoltarlo mentre Sergio Aguero spiega le ragioni del suo addio al calcio. Un momento di grande emozione, l’attaccante prova a parlare in lacrime, emozione tra tutti i presenti. I ringraziamenti dell’argentino al club che lo ha accolto in estate e anche alle società per le quali ha giocato e i molti compagni e amici che ha incontrato sula sua strada.
Anche il Man City dal quale si era congedato questa estate per passare in blaugrana lo ha voluto salutare sui suoi profili social. Il cannoniere di tutti i tempi per i Citizens. Alle spalle però ci sono 15 di carriera stellari, oggi costretto a chiudere a 33 anni. Il giocatore più giovane a esordire nel campionato Argentino, aveva solo 15 anni al debutto con l’Independiente.
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786 match da professionista, 426 gol e 118 assist. 260 reti con la maglia del Manchester City, capocannoniere nella storia del club, nessuno come lui tra i Citizens. Un palmares ricco di trofei e soddisfazioni, l’unico rimpianto non aver vinto molto con la nazionale Argentina. In bacheca ci sono 5 Premier League, 6 Coppe di Lega in Inghilterra, 1 FACup, 3 Community Shield, 1 Supercoppa UEFA, 1 Copa América, 2 Mondiali U20, medaglia d’oro ai giochi olimpici.
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