Attentato suicida nella scuola di un convento in Russia. Sette bambini rimasti feriti, uno di questi ricoverato per lesioni agli arti. E’ successo a Sepurkhov, 100 kilometri a sud di Mosca. L’attentatore è un ex studente.
Un ordigno esplosivo artigianale è esploso nell’area scolastica di un convento a Sepurkhov, una cittadina 100 kilometri a sud di Mosca. Secondo un primo bilancio 7 bambini sono rimasti feriti. Uno di questi è stato ricoverato per lesioni agli altri, in buone condizioni gli altri sei. La notizia è stata riportata dalle Agenzie Stampa russe Interfax e TASS.
Stando alle prime ricostruzioni l’esplosione sarebbe stata causata da un adolescente, che in passato era stato allievo della scuola parrocchiale del monastero. “Dalle prime informazioni, l’odio del sospettato nei confronti degli insegnanti e delle suore della scuola e relazioni personali ostili sarebbero alla base del crimine”, ha spiegato una fonte a Interfax.
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Russia, attentato suicida in un convento: la ricostruzione dei fatti
Il Ministero degli Affari Interni russo riferisce che alle 8:24 di questa mattina un diciottenne, ex alunno dell’Istituto, ha fatto irruzione nei locali del liceo ortodosso vicino al convento di suore Vvedensky Vladychny e si è fatto esplodere. Stando a un primo bilancio, nell’esplosione sono rimasti feriti sette bambini. Il 18enne attentatore che ha fatto esplodere la bomba è stato ricoverato in ospedale. In un primo momento si era diffusa la notizia della sua morte.
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Sul posto il Procuratore della regione di Mosca Sergey Zabaturin e il Procuratore Serpukhov Valery Kukushkin. Al monastero sono arrivati anche gli investigatori e i criminologi della sede regionale della Commissione Investigativa. Avviato un procedimento per tentato omicidio e detenzione illegale di materiale esplosivo.
