In queste ore il lavorìo della politica è intenso. I leader dei partiti stanno discutendo sulla figura del prossimo Presidente della Repubblica che dovrà sostituire Sergio Mattarella. Il toto-nomi impazza già da qualche giorno, tra Giuliano Amato, Pierferdinando Casini, Draghi, Berlusconi…Ma le strategie sono segrete e gli accordi sono tutti sottobanco. Ed è ancora tutto in gioco. In ESCLUSIVA al quotidiano online, Free.it, la quirinalista Barbara Tedaldi.
Ormai è chiaro che Sergio Mattarella non accetterà di rimanere Presidente della Repubblica, nemmeno per un solo anno. E allora i partiti stanno cercando la figura più adatta. Il centro destra vuole l’ultima parola per la decisione finale e il nome di Silvio Berlusconi è sempre più papabile. Che sia una reale possibilità o è solo uno spauracchio che Lega e Fratelli d’Italia usano per avere un ruolo chiave nell’elezioni? Le trattative sono in atto. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, la quirinalista Barbara Tedaldi.
Che scenari si stanno delineando in questo ore sulla corsa al Quirinale?
“In questo momento i quirinalisti stanno seguendo due fronti: da un lato c’è il lavoro dell’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che firma decreti, leggi, fa discorsi pubblici. Prossima settimana ha l’incontro con il Papa, sono in programma due discorsi pubblici, poi il discorso di fine anno. Dall’altro lato c’è tutta l’agitazione politica dei partiti che stanno cercando di individuare un successore. Ormai credo che tutti abbiano capito che Mattarella non si ricandiderà, che il suo non ero un gesto di cortesia per poi accettare. I partiti stanno cercando due cose: una soluzione per capire come utilizzare la figura di Draghi. L’altra preoccupazione dei partiti è di non finire in un cul-de-sac, cioè di non risultare irrilevanti nella scelta di una istituzione che un peso ce l’ha. Non è un ruolo di tagliatore di nastri”.
In queste ore, dopo la fine Atreji, il nome di Berlusconi è sempre più presente e sembra quasi un’alternativa concreta, in cui il centrodestra compatto crede. Che possibilità ci sono che sia realtà?
“L’urna è sempre un luogo prima di sorprese. Chi entra Papa esce cardinale, si dice. Non si sa mai se le persone che hanno i numeri sulla carta poi sono davvero elette. In passato ci sono fior fior di politici dell’epoca, da Andreotti a Forlani azzoppati dai franchi tiratori. Sulla carta Berlusconi i numeri del centro destra ce li ha tutti. Gli mancano dei voti di altri partiti, il gruppo misto ad esempio. Potrebbero arrivare anche degli aiuti non dichiarati da altri partiti. Quindi le chance le ha concretamente. Sarebbe una nomina molto di parte, nel senso che è stato il leader di una coalizione ed tuttora il capo di un partito politico”.
Quindi Berlusconi al colle?
“In questa fase in cui il governo è retto da una vasta e variegata maggioranza, tutti stanno cercando una figura super partes. Anche se il centrodestra questa volta vuole essere il full maker, cioè vuole il potere decisionale. La figura di Berlusconi rischia di non essere condivisa. La domanda è: questo avrebbe un peso sul governo? Questo è il dubbio che si aleggia nel Transatlantico sulla sua figura”.
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Quali sono, invece, le reali chance di Mario Draghi? Considerando che una parte di Parlamento lo vuole al colle e una parte no, perché significherebbe sciogliere le Camere. E molti parlamentari non saranno rieletti.
“In realtà i parlamentari, se davvero non vogliono andare a casa e se Draghi andrà al Quirinale, daranno la fiducia al nuovo governo. Si interrogassero anche i parlamentari stessi su cosa fare e sul loro futuro. Se Draghi diventa Presidente della Repubblica è ovvio che ci vuole un successore forte a Palazzo Chigi. E se i partiti e i gruppi parlamentari vogliono e votano la fiducia, la legislatura può durare fino alla fine naturale. Credo che sia uno spauracchio che i partiti agitano per spaventare i propri parlamentari e per tenerli il più possibile compatti. Perché la questione è che tutti temono i franchi tiratori”.
Si parla di eleggere finalmente una donna come Presidente della Repubblica. Secondo te è solo un pour parler o è davvero concreta la possibilità?
“Di solito le chance sono massime prima delle elezioni e a zero subito prima del voto, quando di scopre che nessuno vuole davvero una donna. Tra l’altro, non deve essere eletta una donna al Quirinale. Deve essere una personalità di altissimo profilo e ci sono tante donne che hanno questo profilo. Si fa il nome, per esempio, di Marta Cartabia, che è stata presidente della Corte Costituzionale ed è Ministro della Giustizia, ha un curriculum superiore a quello di tutti gli altri candidati di cui si legge sui giornali. Cartabia è un altissimo profilo della Repubblica. Non eleggeremmo una donna solo perché è madre, ma perché è un professionalità eccelsa che poi, per la prima volta, per fortuna è anche una donna”.
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