Oggi i lavoratori della Yazaki Italia hanno scioperato in solidarietà con i tre colleghi licenziati in tronco dopo 18 anni. La multinazionale, che in provincia di Torino produce e commercializza sistemi di distribuzione elettrica per autoveicoli, ha deciso di delocalizzare in Portogallo. In ESCLUSIVA al quotidiano Free.it, la delegata della Fisascat Cisl Stefania Zullo spiega così quanto sta accadendo.
Alla Yazaki di Grugliasco, nel torinese oggi c’è stato uno sciopero in favore di tre lavoratori che l’azienda ha licenziato in tronco tramite una chiamata via Teams. Nessun preavviso, zero umanità, solo pochi minuti per avvisare della decisione presa. Tra domani e dopodomani è in programma un incontro con i sindacati. In ESCLUSIVA al quotidiano Free.it, la delegata della Fisascat Cisl Stefania Zullo spiega così quanto sta accadendo.
Che cosa sta succedendo alla Yazaki?
“Oggi abbiamo fatto uno sciopero ed è stato condiviso da più del 50% dei lavoratori. Perché sono tutti d’accordo che è stato un comportamento inqualificabile. L’azienda ha fatto sapere di aver rispettato le procedure e…per carità, tecnicamente può anche averlo fatto. Ma il modo in cui hanno gestito la comunicazione e in cui poi hanno fatto i licenziamenti è orrendo. Ci hanno raccontato solo menzogne nell’incontro che abbiamo avuto a settembre e non ci hanno detto che era in corso una riorganizzazione”.
Non sapevate nulla?
“Non sapevamo niente della riorganizzazione aziendale. Quantomeno potevano condividere con noi la volontà di fare un cambiamento di cui si poteva discutere. Hanno fatto tutto senza il rispetto delle regole di civiltà tra essere umani. Hanno deciso di licenziate tre persone e però adesso stanno ricercando altro personale”.
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Questi tre lavoratori sono stati licenziati senza motivo?
“Sono stati licenziati perché è stata eliminata la loro funzione, che ora viene gestita dal Portogallo, dove l’azienda ha la delocalizzazione. E sono stati licenziati dalla sera alla mattina con una telefonata via Teams. Non hanno nemmeno acceso la telecamere. Sono stati trattati proprio come oggetti… Poi si sono giustificati dicendo che è una procedura standard, per via del Covid e dello smart working. Ma è una bugia. Potevano tranquillamente chiamarci una settimana fa e iniziare a condividere la situazione. Non l’hanno fatto, non l’hanno voluto fare ma hanno voluto licenziare i lavoratori. Punto”.
Avete in programma un incontro con l’azienda?
“Questa mattina abbiamo fatto lo sciopero e stiamo programmando un incontro con la dirigenza. Tra domani e giovedì, penso. Noi chiediamo il reintegro dei lavoratori e una loro ricollocazione, perché, ripeto, stanno cercando nuovo personale. Le tre persone licenziate hanno alle spalle anni e anni di comprovata esperienza e sarebbero assolutamente in grado di svolgere una nuova mansione”.