Julian Assange ha avuto ictus in prigione mentre per “stress” della lotta per l’estradizione. La fidanzata, Stella Moris, ha detto che sta “lottando” con la sua battaglia in corso per evitare l’estradizione negli Stati Uniti mentre affronta il suo terzo Natale dietro le sbarre.
Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha avuto un ictus nella prigione di Belmarsh. La sua fidanzata Stella Moris ha detto che sta “lottando” con la sua battaglia in corso per evitare l’estradizione in America. Assange, 50 anni, è trattenuto in custodia cautelare nel carcere di massima sicurezza.
Secondo quanto riferito, l’attacco gli ha lasciato una rigidità nelle espressioni del viso, problemi di memoria e segni di danni neurologici. L’ictus sarebbe avvenuto due mesi fa, durante un’udienza davanti all’Alta Corte. Assange in collegamento video da Belmarsh. Si pensa che sia stato innescato dallo stress della sua battaglia in corso per combattere l’estradizione in una prigione degli Stati Uniti. Da allora ha avuto una risonanza magnetica e sta assumendo farmaci anti-ictus, è stato segnalato.
LEGGI ANCHE>>
Assange vuole evitare l’estradizione negli Stati Uniti
Stella Moris, 38 anni, avvocato, compagna di Assange, ha dichiarato domenica al Daily Mail: “Julian sta lottando e temo che questo mini-ictus possa essere il precursore di un attacco più grave. Aumenta le nostre paure sulla sua capacità di sopravvivere più a lungo questa lunga battaglia legale”.
La sua situazione detentiva “deve essere urgentemente terminata. Pensiamo agli animali intrappolati nelle gabbie in uno zoo. Gli accorcia la vita. È quello che sta succedendo a Julian”.
Il terzo Natale di Assange dietro le sbarre
La Moris ha detto che Assange ha subito il mini-ictus il 27 ottobre mentre era ad un’udienza e sarebbe a rischio la sua salute mentale e sarebbe a rischio di suicidio. Anche Assange deve affrontare il suo terzo Natale dietro le sbarre poiché è stato colpito da una grave battuta d’arresto venerdì quando il governo degli Stati Uniti ha vinto una decisione dell’Alta Corte.