La senatrice Liliana Segre si è raccontata, parlando di odio, minacce e cosa voglia dire vivere in un campo di concentramento. La donna ha lanciato messaggi ben precisi.
Liliana Segre è stata intervistata dal direttore de la Repubblica Maurizio Molinari che le ha posto alcune domande riguardanti l’attualità, ponendo uno sguardo anche sul passato. Il magazine D – la Repubblica delle donne l’ha incoronata il personaggio femminile dell’anno e ciò è stato motivo di gioia per la donna. “Per me è un grande orgoglio ricevere sempre attestati di stima“, ha commentato la Segre.
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La donna è sopravvissuta all’Olocausto ed è da sempre un personaggio politico e intellettuale che promuove la memoria, il ricordo e anche il rispetto per un periodo veramente tragico. “Sono valori da trasmettere al pubblico e ai posteri, sono talmente tanti e troppo spesso dimenticati. Sono la portatrice di qualche cosa di speciale, la memoria della Shoah, perché purtroppo l’ho vissuta in prima persona. Mi è sembrato un dovere morale per chi era sopravvissuto all’odio“, ha ricordato Liliana Segre.
Liliana Segre e i messaggi contro l’odio e per non dimenticare la Shoah
La senatrice a vita ha lanciato un allarme ben preciso in merito a quanto sta accadendo in questi periodi. Dagli scontri politici ai social, tutto sarebbe diventato per la donna motivo di odio e di litigio. “Tutto ciò mi fa pensare che i valori più importanti sono ancora in pericolo e io devo far passare, fino al mio ultimo giorno, il messaggio sul rispetto della vita, degli uomini come delle donne“, continua la donna.
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La negazione della Shoah va di pari passo secondo Liliana Segre con la difficoltà di comprendere cosa sia realmente accaduto. C’è chi nega addirittura l’esistenza di quel periodo, con tanto di attacchi negli ultimi periodi per chi riceve il vaccino anti Covid e non solo. “Se ti vaccini vieni additato come azionista delle case farmaceutiche, se difendi i migranti che muoiono in mare, sei una donna che deve essere stuprata e violentata. A volte sono stata direttamente colpita da questa ondata di odio“, ha concluso la Segre che vive ancora sotto scorta dopo le minacce di morte.