I rider che consegnano cibo a domicilio saranno considerati lavoratori dipendenti. Cosa prevede la Direttiva proposta dalla Commissione europea, ora al vaglio di Consiglio e Parlamento.
I rider che consegnano il cibo a domicilio, saranno considerati lavoratori dipendenti a tutti gli effetti, e non più autonomi. A patto, però, che la piattaforma digitale per cui prestano servizio risponda almeno a 2 criteri su 5, tra quelli espressamente previsti dall’UE. La Direttiva elaborata dalla Commissione europea passerà a breve al vaglio di Consiglio e Parlamento e se dovesse essere approvata gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nei propri ordinamenti. Il provvedimento non riguarderà quelle piattaforme che forniscono servizi il cui scopo principale è lo sfruttamento e la condivisione di beni immobili, vedi B&B.
5,5 milioni di lavoratori delle piattaforme lavorano in via subordinata, ma non godono dei relativi diritti, esempio tipico il mancato versamento dei contributi. Per tutelarli la Direttiva si concentra in maniera particolare sulle piattaforme: se dovessero rispondere ad almeno due criteri su cinque, saranno considerate datori di lavoro a tutti gli effetti, fino a prova contraria. I criteri in questione riguardano la determinazione del livello di remunerazione o soglie massime per i compensi, il controllo dell’attività lavorativa tramite apparecchi elettronici, la restrizione nella scelta dell’orario di lavoro e dei periodi d’assenza. E ancora, la determinazione di regole relative alle condotte da tenere nei confronti dei fruitori del servizio e la limitazione della possibilità di costruirsi una base di clienti o di lavorare per terzi.
LEGGI ANCHE >> Covid Gran Bretagna, Ministro della Salute: “Un milione di casi Omicron entro un mese”
“I lavoratori delle piattaforme digitali devono avere lo stesso livello di tutele degli altri lavoratori subordinati”. Queste le parole del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis che sottolinea il “grande potenziale innovativo” delle piattaforme, ma le persone che forniscono i relativi servizi hanno spesso “scarso accesso alle protezioni sociali“.
LEGGI ANCHE >> Lutto nel mondo del cinema: addio a Lina Wertmuller, aveva 93 anni
“Un risultato che accogliamo con soddisfazione, che recepisce anche le nostre richieste su un tema che rappresenta una delle priorità su cui siamo impegnati e sul quale continueremo a lavorare sia a livello nazionale che europeo“. Così il Ministro del Lavoro Andrea Orlando commenta l’approvazione da parte della Commissione Europea della Direttiva a tutela dei lavoratori della piattaforme digitali. “Un passo molto importante. Una priorità he il nostro Governo è impegnato a promuovere a livello nazionale e in sede europea. Continueremo a impegnarci sostenendone una visione ambiziosa che garantisca tutele a tutti. Per il presente e per il futuro“, conclude.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…