In queste ore, nei palazzi del potere si discute per decidere chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. I partiti sono in pressing, soprattutto la Lega e Italia Viva, con i due Matteo che scalpitano per portare al Quirinale un loro nome. Sono venuti fuori i profili di Casini, Amato e di Carbabia, come nomi possibili. Ma si sa, nelle settimane di discussione, anche il toto-nomi è pura strategia. Cosa potrebbe succedere? Al quotidiano online Free.it il politologo dell’Università di Bologna Gianfranco Pasquino.
I partiti hanno già iniziato da giorni le loro trattative per identificare il profilo giusto da proporre al Quirinale. Sergio Mattarella, nonostante la richiesta di un bis arrivata dal pubblico de La Scala, durante la prima, conferma il No. Niente secondo mandato, su cui i partiti un po’ speravano, per togliere a tutti le castagne dal fuoco. Ora è tempo di negoziati e mediazioni. Al quotidiano online Free.it il politologo dell’Università di Bologna Gianfranco Pasquino.
Professore, lei questa corsa al Quirinale come la vede?
“E’ una bella corsa, ci sono in gara diversi atleti si stanno preparando con i loro allenatori. I quali gli dicono che devono fare attenzione perché la partita è molto aperta. Il Quirinale è ancora abbastanza lento lontano e soprattutto c’è una piccola salitella da fare, che non è impervia però è sempre una salita”.
A Milano, alla prima della Scala, c’è stata la richiesta per un Mattarella bis. Intanto sembra che Renzi e Salvini stiamo facendo manovre sotterrane. Cosa pensa succederà?
“Dunque, Mattarella ha detto chiaro e tondo che non vuole salire per un secondo mandato al Quirinale. Sia perché si è stancato la prima volta, sia perché non vuole che ci sia la tentazione della rielezione. Né per sé né per gli altri. Mattarella è uomo serio e di parola e quindi starà anche scoraggiando tutti coloro che vuole volessero chiederglielo. Anche perché il problema si ripresenterebbe la prossima volta, comunque. Salvini e Renzi non sono due persone serie e stanno trattando, questo lo capisco. Però non possono solo lavorare in silenzio, devono anche tirar fuori un nome. Allora, se tirano fuori il nome di Berlusconi capiremo di più, sennò, vorremmo sapere che tipo di persona vorrebbero eleggere”.
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In queste ore si fa il nome, per esempio, di Pierferdinando Casini o di Marta Cartabia. Sarebbero nomi papabili?
“Direi che entrambi i nomi sono papabili Marta Cartabia ha dalla sua parte il fatto che è una donna e quindi che c’è in questo momento ha molte chance. Da più parti arriva la richiesta di avere più donne in politica e in ruoli chiave. Non c’è mai stata una Preidente della Repubblica. Di contro, non mi pare particolarmente esperta in politica e non bastano pochi mesi in Consiglio dei Ministri a renderti solida. Casini ha dalla sua una esperienza di 40 anni in politica, è un uomo per tutte le stagioni, è stato anche presidente della Camera. E’ sicuramente un uomo di centro e quindi non scontenta né la destra né la sinistra”.
Secondo i calcoli, considerando gli accordi politici, ci sarà un Presidente della Repubblica di centrodestra?
“Il centrodestra deve recuperare 50, 60 voti. Sappiamo tutti che Berlusconi è un uomo molto generoso e possiede molte risorse. Potrebbe offrire grandi opportunità a chi decide di appoggiare la sua candidatura. Vedremo cosa succederà. Dipenderà dagli equilibri in Parlamento e anche da Mario Draghi”.
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