Massimo Ferrero come già annunciato si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia con il gip di Paola. La decisione ha una motivazione ben precisa.
Il presidente dimissionario della Sampdoria si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nella tarda mattinata di giovedì 9 dicembre 2021. Massimo Ferrero è coinvolto in un’inchiesta della procura di Paola ed era collegato in videoconferenza dal carcere di San Vittore. L’uomo si trova attualmente nella casa circondariale dopo l’arresto avvenuto qualche giorno fa con l’accusa di aver sottratto 740mila euro alla Sampdoria, società calcistica della quale è presidente.
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Insieme a Ferrero era collegato il gip di Paola Rosamaria Mesti che avrebbe ricevuto, da parte dei legali Giuseppina Tenga e Luca Ponti, la decisione sulla scelta difensiva. Gli avvocati del numero uno blucerchiato hanno annunciato che depositeranno ricorso al Riesame di Catanzaro. La richiesta è quella della scarcerazione di Massimo Ferrero.
Massimo Ferrero e la decisione dei legali, le parole dell’avvocato
Nel frattempo i legali di Massimo Ferrero sarebbero in attesa di conoscere il contenuto dei 17 faldoni relativi all’inchiesta. La decisione del presidente dimissionario della Sampdoria era stata comunque già annunciata dai legali dell’imprenditore. “Posso confermare che Ferrero si avvarrà della facoltà di non rispondere“, commenta l’avvocato Luca Ponti. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di bancarotta per l’inchiesta della procura di Paola.
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Intanto il legale Ponti ha aggiunto altri dettagli sull’idea di Ferrero in merito alla gestione futura del club blucerchiato. “La Sampdoria verrà gestita al meglio per raggiungere i suoi obiettivi e tutto il resto della famiglia cercherà di chiarire questa posizione processuale. Una vicenda sul passato che non ha collegamenti con la Sampdoria e vogliamo evitare che ci siano anche in termini mediatici“, ha concluso uno degli avvocati di Ferrero.