Jimmy Lai e altri due attivisti sono stati condannati a Hong Kong dopo aver reso omaggio alle celebrazioni per ricordare le vittime del massacro di piazza Tiananmen avvenuto nel 1989.
Sono tre in tutto le persone del movimento a Hong Kong condannati per la veglia in ricordo del massacro di Tiananmen. L’evento accaduto lo scorso anno ha visto il coinvolgimento del 74enne Lai, proprietario dell’ex quotidiano Apple Daily, accusato di assembramento illegale. Insieme all’uomo vi erano il giornalista Gwyneth Ho e l’avvocato Chow Hang-Tung. Ancora non vi sarebbero dettagli sulle pene per gli attivisti pro-democrazia.
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Secondo quanto riportato dai media locali, la presenza di Jimmy Lai alla conferenza stampa per la presentazione dell’evento è stata giudicata dal giudice come “un atto deliberato per raccogliere sostegno. Si voleva pubblicizzare l’assemblea non autorizzata che ne è seguita“, ha commentato Amanda Woodcock.
Hong Kong, la condanna di Jimmy Lai e altri due attivisti
I tre condannati fanno parte dei 24 attivisti accusati di aver partecipato all’assemblea non autorizzata del 4 giugno 2020 al Victoria Park. Proprio in quella occasione, migliaia di persone avevano scelto di radunarsi, cantare nel parco e accendere delle candele, nonostante il divieto della polizia locale.
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Si tratta di una manifestazione già organizzata nel parco per ogni ricorrenza del 4 giugno che aveva l’idea di celebrare le repressioni dei manifestanti avvenute in piazza Tiananmen a Pechino nel 1989. Adesso si attende di conoscere la pena commutata dal giudice ai danni di Jimmy Lai e degli altri due attivisti per la commemorazione a Hong Kong del massacro avvenuto a fine anni Ottanta in Cina.