Guido Russo da Giletti su La7: “La mia era una provocazione. Volevo che venissero tutti, che chiamassero i Carabinieri. Ma non pensavo che avrei avuto questo pubblico”. Parla il dentista biellese che ha cercato di farsi vaccinare su un braccio in silicone.
La sua storia ha fatto il giro della rete, è finita su tutti i giornali. Guido Russo, 57 anni, odontoiatra, la mattina di giovedì 2 dicembre ha avuto la brillante idea di tentare di farsi vaccinare con un braccio in silicone. Si è presentato all’hub vaccinale di Via Carso, a Biella, con un busto artificiale con tanto di deltoidi gonfiati, uno di quelli che si usano sui set cinematografici. “La mia era una provocazione. Volevo che venissero tutti, che chiamassero i carabinieri. Volevo una piccola audience, ma non pensavo che avrei avuto questo pubblico. Ho costruito io il braccio finto con la gommapiuma e il silicone. Era una cosa artigianale. Il giorno dopo mi sono vaccinato“. Così Russo, ospite a “Non è l’arena” di Giletti su La7, ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato a tentare l’impossibile.
“Mi hanno giudicato e condannato prima ancora di ascoltare i fatti. La mia performance è legata al fatto che non volevo fare il vaccino. Non sono contrario a tutti i vaccini ma relativamente al vaccino contro il Covid-19 sono contrario“, spiega il dentista.
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Guido Russo: “Contrario al vaccino anti Covid, gli altri li ho fatti tutti”
Già sospeso dall’Ordine dei Medici del Piemonte per aver detto no al vaccino anti Covid-19, ora Russo rischia la radiazione. Accompagnato in trasmissione dal suo legale, il dentista biellese prova ad aggiustare il tiro: “Ho una famiglia normale, una vita tranquilla fino a qualche giorno fa. Ora è cambiata. Definire i No vax è difficile. Se ci riferiamo al vaccino per il Covid, però, sono contrario, gli altri vaccini li ho fatti tutti, solo quest’estate ne ho fatti cinque”, spiega Russo.
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Ha creato questa situazione per avere la possibilità di manifestare il suo pensiero. Gli operatori sanitari sono obbligati a fare il vaccino, i pazienti no. “Mettiamoci nei loro panni. Come fa un paziente a essere sicuro di non essere contagiato? Chi fa il vaccino non è sicuro di non essere contagioso. Chi fa il tampone ogni due giorni invece è sicuro. La mia non era una truffa ma una provocazione“, conclude.