Claudio Marchisio commenta l’assurda e orrenda dipartita di Davide Giri, 30enne alla Columbia University, lo sfogo colpisce gli utenti.
Davide Giri, la storia che ha sconvolto una comunità. L’Italia resta a guardare, attonita, cercando delle risposte che non arrivano in maniera razionale: i fatti, Giovedì notte il 30enne stava rientrando a casa dopo una partita di calcio – la sua passione dopo lo studio alla Columbia University, la squadra è la NY International FC – quando viene sopraffatto da un aggressore e il suo complice: diverse coltellate, al petto e all’addome, almeno un paio al fegato che si sono rivelate fatali.
Le ultime parole: una richiesta d’aiuto, poi l’ultimo respiro e lo sgomento. Dolore e impotenza da parte dei familiari che, almeno, hanno un volto e un nome da dare all’aggressore del figlio: tale Vincent Pinkney. Pregiudicato, giovane anche lui, ma questo non gli ha impedito di fare la scelta peggiore possibile.
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Morte Davide Giri, lo sfogo di Claudio Marchisio: “Mi fa rabbia che…”
Anche un altro compagno ferito a morte e ricoverato, Roberto Malaspina, in condizioni stabili. Sembra che almeno lui possa riprendersi: dal Mount Sinai Morningside, dove sta trascorrendo una lunga e difficile convalescenza, dichiara di voler tornare in Italia e lasciarsi questa storia alle spalle. Impresa impossibile per chi ha solo ascoltato la vicenda, figuriamoci per lui che l’ha vissuta e ha tutta l’aria di un sopravvissuto.
A tal proposito interviene Claudio Marchisio, puntuale come quando giocava con la Juventus, che condivide la stessa passione di Davide – il calcio – ma sa essere preciso, quasi chirurgico, anche con le parole. Riesce a dire quello che molti, dentro e fuori dal Web, si tengono dentro.
Le parole dell’ex calciatore
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Uno sfogo, sui social, che arriva dritto al punto: “Non siete un po’ arrabbiati per la morte di Davide e per il fatto che, secondo testate e media americani, la vicenda non meriti un adeguato approfondimento? A parti invertite cosa sarebbe successo? Non voglio fare un discorso intriso di retorica, ma Davide era un ragazzo di cui essere orgogliosi. Pinkney pregiudicato e mezzo criminale”.
La situazione degenera: commenti su commenti sotto al post del calciatore. Chi solidarizza e chi manda abbracci alla famiglia del ragazzo, travolta da un’onda mediatica che avrebbe preferito evitare, ma in grado di tenere alta l’attenzione su quella che resta una scelleratezza incommentabile e a cui si deve un epilogo degno del dolore, straziante, dei familiari. La Giustizia faccia il proprio corso, i rimpianti ci stanno già pensando.